Coronavirus Lombardia, bollettino oggi 17 settembre: 281 nuovi contagi e un decesso

In aumento di due unità terapie intensive e di otto i ricoveri. Nessun contagio a Mantova

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Milano, 17 settembre 2020 -  Aumentano i nuovi casi di Coronavirus in Lombardia: in 24 ore se ne registrano 281, di cui 41 ‘debolmente positivi’ e 11 a seguito di test sierologico. E' salito, però, anche il numero dei tamponi effettuati: 21.757 (ieri 17.831), totale complessivo: 1.889.861. Si conferma il trend positivo dei guariti/dimessi (+130). Salgono di due i ricoverati in terapia intensiva (totale 32) e di 8 i ricoverati negli altri reparti (totale 272). Un solo decessi decessi, totale complessivo: 16.906.

Coronavirus, i dati del 17 settembre in Lombardia
Coronavirus, i dati del 17 settembre in Lombardia

I casi nelle province

La provincia di Mantova oggi si presenta come "covid-free", quindi senza alcun caso. I numeri più alti sono a Milano con 87 nuovi positivi, di cui 42 nel capoluogo lombardo (ieri rispettivamente +60 e +24). Seguono Pavia con 42 (ieri +6), Brescia con 32 (ieri +14) e Varese con 30 (ieri +13) Poi, la provincia di Monza e Brianza che registra 26 nuovi contagi (ieri +15), come quella di Bergamo (ieri +4). A Como e Lecco siamo a 7 (ieri entrambe +2), a Lodi 5 (ieri +14), a Cremona +2 (ieri +2) e a Sondrio 1 (ieri 0).

Contagi in aumento in Italia, numeri più alti in Lombardia

Dopo la risalita dei contagi di ieri, nuova impennata di casi: oggi se ne sono registrati 1.585, su un totale di 101.773 tamponi. Lieve aumento dei decessi giornalieri, 13 contro i 12 di ieri (35.658 in totale). I guariti/dimessi nelle ultime 24 ore sono stati 689. Aumentano i ricoveri (+63, 2.348 in tutto) e i pazienti in terapia intensiva (212, più 5 rispetto a ieri).  Le persone in isolamento domiciliare sono 38.853, 813 più di ieri.  Le regioni che fanno segnare più contagi sono Lombardia (281), Campania (195) e Lazio (181). Nessuna regione a zero casi. Dei 13 decessi: 3 in Liguria e Campania. 2 in Lazio e 1 in Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Puglia e Umbria con 1.

Pregliasco: "Inverno superabile se non faremo sgambetti"

"Ce la possiamo fare" ad affrontare l'inverno che verrà, in cui saremo ancora costretti a convivere con il coronavirus Sars-Cov-2. "Potremo superarlo" e ritrovarci 'in piedi' a primavera, "ma non dobbiamo fare sgambetti". Invita a tenere la "guardia alta" contro Covid-19 il virologo dell'università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell'Irccs Istituto ortopedico Galeazzi del capoluogo lombardo. I buoni comportamenti anti-contagio restano cruciali, ammonisce. "La malattia non è diversa - spiega Pregliasco all'Adnkronos Salute - Ciò che è cambiata è la nostra capacità di gestirla", e proprio questo si rivelerà "decisivo nei prossimi mesi" anche alla luce di due trend: una risalita dell'età media dei nuovi contagi, dopo il crollo registrato nella stagione estiva, e un aumento dei ricoveri nei reparti medici e nelle terapie intensive. "Rispetto al 22 luglio i primi sono triplicati da 50 a oltre 150, i secondi da 500 a 1.500", rileva l'esperto. La buona notizia di queste ore, guardando ai mesi invernali, è che "sicuramente l'influenza potrà non essere pesante - prevede il medico - come invece come la comparsa di nuove varianti virali potrebbe far temere. Questa stima si basa sull'esperienza australiana" e dipende anche dalle misure di contenimento adottate contro la pandemia". Quanto a Covid, "è chiaro a mio avviso che ci sarà una continua progressione di focolai - ritiene il virologo - e che saranno solo l'organizzazione e la capacità di contrastarli le armi per ridurne diffusione e dimensioni".