Lombardia, Pd e M5S si dimettono da Commissione Antimafia per far cadere Monica Forte

Il sostegno di Viviana Baccalossi del Gruppo Misto alla presidente: "E' quasi mobbing politico. Ha solo espresso disagio per una mozione che esacerba animi"

Monica Forte, dal 2018 presidente della Commissione Antimafia della Regione

Monica Forte, dal 2018 presidente della Commissione Antimafia della Regione

Milano, 5 ottobre 2022 - Bufera nella Commissione Antimafia della Regione Lombardia: si dimettono il Pd e il M5s e chiedono le dimissioni della presidente Monica Forte, ex M5s oggi nel gruppo Misto. La mossa delle opposizioni avviene dopo che, martedì 4 ottobre, Forte si era astenuta sulla mozione di censura contro l'assessore Romano La Russa, finito al centro delle polemiche dopo il video che lo ritraeva fare il saluto romano al funerale di Alberto Stabilini, suo cognato e storico esponente dell'estrema destra milanese.

I consiglieri regionali del Pd Gian Antonio Girelli e Angelo Orsenigo scrivono in una nota che le loro dimissioni servono "per segnalare il disagio nei confronti della gestione personalistica della commissione da parte della sua presidente". La presidenza della commissione Antimafia, spiegano Girelli e Orsenigo, dovrebbe invece essere "espressione delle minoranze", ma Forte "ha da tempo tagliato i ponti, fino alla plateale presa di distanze, in Consiglio, sulla mozione di censura all'assessore La Russa".

Parla invece di "slabbratura istituzionale" il M5s, che accusa Forte di "voler mettere la sua professionalità al servizio della coalizione di centrodestra che ora governa il Paese". Per questo, continuano i pentastellati, "sarebbe opportuno un passo indietro dalla presidenza della Commissione in considerazione della nuova collocazione politica della consigliera Forte. Fino ad allora non parteciperemo alle sedute della Commissione regionale Antimafia".

Al termine delle votazioni di martedì, che hanno visto il respingimento della mozione di censura proposta dalle opposizioni, Forte aveva dichiarato di essersi astenuta "non perché non condivida il merito della mozione, ma perché non condivido questo continuo innalzamento del livello dello scontro iniziato durante la campagna elettorale per le elezioni politiche".

E a sostegno di Forte arriva Viviana Beccalossi, presidente del Gruppo Misto, che accusa il Pd di "comportamento scandaloso. In pratica - attacca Beccalossi - boicottano il suo ruolo a guida della commissione Antimafia per la sola colpa di avere ragionato con la propria testa in occasione della mozione di censura su Romano La Russa. Un atto ai limiti del mobbing politico".

Ancora più duro l'intervento di Roberto Anelli, capogruppo della Lega al Pirellone: "Per chi avesse avuto ancora qualche dubbio, oggi si è capito chi sono i veri fascisti, coloro che mal sopportano il libero dibattito democratico e chi ha avuto il coraggio di esprimere un pensiero diverso dal loro. L'attacco del PD a Monica Forte, rea di essersi astenuta sulla mozione di censura a Romano La Russa, è un grave gesto di intolleranza".