Cani, come e cosa vedono? A colori o in bianco e nero. Ecco tutte le risposte

L'ultima ricerca scientifica: le differenze con il cervello umano e la predisposizione a seguire più ciò che avviene attorno a loro che i responsabili dell'azione

Come e cosa vedono i cani? (FotoJana)

Come e cosa vedono i cani? (FotoJana)

Ma come e cosa vedono i cani?  In bianco e nero o a colori, o solo alcuni. Argomento tra i più dibatuti tra esperti ma anche solo tra i proprietari con vere e leggende canine tra esperienza personale e il "cane di mio cuggino".

Una risposta scientifica  viene dagli gli scienziati della Emory University, che hanno pubblicato un articolo sul Journal of Visualized Experiments partendo dalla domanda: in che modo la mente canina ricostruisce ciò che viene percepito attraverso la vista? Il team, guidato da Gregory Berns, ha scoperto che i cani sono maggiormente in sintonia con ciò che avviene nell'ambiente circostante piuttosto che con i soggetti responsabili delle azioni osservate.

L'algoritmo

I ricercatori hanno registrato i dati neurali raccolti da risonanze magnetiche di due cani mentre guardavano video in tre sessioni per un totale di 90 minuti. Nell'ambito degli esperimenti, come parte del The Dog Project, è stato utilizzato un algoritmo di apprendimento automatico per analizzare le informazioni ottenute dalle risonanze.

L'esperimento

La prima sfida, spiegano gli esperti, è stata  realizzare contenuti video che un cane potesse trovare abbastanza interessanti da guardare per un periodo prolungato. Il gruppo di ricerca ha utilizzato un dispositivo per registrare filmati relativi alla vita della maggior parte dei cani, che comprendevano ad esempio immagini di cani accarezzati dalle persone, passeggiate al parco con i propri padroni, veicoli o animali che attraversavano la strada e soggetti umani. I due partecipanti canini, Daisy e Bhubo, entrambi meticci, hanno guardato i video per tre sessioni da 30 minuti. Allo stesso tempo, anche il gruppo di controllo, composto da due volontari umani, è stato sottoposto a risonanza magnetica durante la visione dei filmati.

 

I dati

I dati sono stati esaminati tramite un algoritmo di apprendimento automatico, addestrato per classificare il contenuto delle immagini cerebrali. Gli esperti hanno scoperto che il modello era in grado di mappare i dati raccolti per i soggetti umani con un'accuratezza del 99 per cento. Nei cani il dispositivo non riusciva a distinguere gli oggetti rappresentati, ma sembrava efficace dal 75 all'88 per cento nel decodificare le classificazioni delle azioni.  "Abbiamo dimostrato - riporta Berns - che possiamo monitorare l'attività nel cervello di un cane mentre sta guardando un video e, almeno in misura limitata, ricostruire ciò che sta guardando. E' un risultato davvero sorprendete".

I cani del progetto

Il progetto è stato ispirato dai recenti progressi nell'apprendimento automatico e nella fMRI per decodificare gli stimoli visivi nel cervello umano. "Nel nostro lavoro abbiamo coinvolto solo due esemplari - osserva Erin Phillips, del Canine Cognitive Neuroscience Lab di Berns - ma questa ricerca offre la prova del concetto che questi metodi, già impiegati in esperimenti con altri animali, funzionano sui cani. Spero che il nostro articolo possa aprire la strada a una serie di approfondimenti, volti a capire come funzionano le menti degli animali".

Colori e oggetti

Questi risultati, commentano gli autori, suggeriscono grandi differenze nel modo in cui funzionano i cervelli di umani e cani. "Noi siamo molto orientati agli oggetti - afferma Berns - i cani sembrano piu' attenti all'azione, piuttosto che al soggetto coinvolto. I cani vedono solo nei toni del blu e del giallo ma hanno una densità leggermente superiore di recettori visivi progettati per rilevare il movimento. Riflettendoci, questi risultati sono perfettamente sensati: i nostri amici a quattro zampe sono evolutivamente e istintivamente portati a prestare attenzione a ciò che accade nell'ambiente per sapere cosa fare o dove andare. Azione e movimento sono fondamentali"