Celiaci in aumento in Lombardia: crescono le diagnosi tra bambini e ragazzi ma anche negli anziani

A fronte di un continuo incremento di casi, oltre 46mila in regione non decolla la formazione per gli operatori del settore alimentare. In calo le mense scolastiche e ospedaliere che prevedono pasti dedicati

Celiachia (foto Ansa)

Celiachia (foto Ansa)

Aumentano le diagnosi di celiachia, ma la formazione per gli operatori del settore alimentare non decolla. È uno degli aspetti che emerge dall’analisi della relazione annuale al Parlamento sulla celiachia, fatta dal ministero, da poco pubblicata (i dati fanno riferimento al 2022). Guardando al numero di persone con celiachia, la Lombardia si conferma al primo posto in Italia con 46.433 celiaci su un totale in Italia di 251.939, pari a circa il 18%, la percentuale più alta tra le regioni a livello nazionale. Tra chi soffre di questa patologia autoimmune, le donne sono in maggioranza: in Lombardia, 32.055 rispetto a 14.378 uomini, circa il doppio (in linea col dato nazionale).

Per quanto riguarda l’età, dei 46 mila con diagnosi di celiachia oltre 9mila hanno meno di 18 anni, mentre c’è una quota di circa 6.000 persone sopra i 60 anni, in crescita rispetto al passato. Sul fronte dell’analisi epidemiologica, dopo il calo delle diagnosi legato all’anno di Covid, si rileva un aumento, in linea col trend degli ultimi anni: nel 2022 le nuove diagnosi sono state 2.514, a fronte delle 1.897 del 2019, delle 2.123 del 2020 e delle 1.479 del 2021.

Ammonta a quasi 44 milioni di euro la spesa regionale per sostenere la dieta senza glutine dei celiaci, con una media pro-capite di 947 euro, in linea con la spesa media nazionale di 943 euro, con un andamento di crescita negli ultimi quattro anni. Poca, però, la formazione per gli operatori del settore alimentare. La legge 123/2005 prevede che le mense scolastiche, ospedaliere e quelle annesse alle strutture pubbliche debbano garantire, su richiesta, il pasto senza glutine ai celiaci.

Per quanto riguarda il 2022, dalle anagrafi regionali risulta che le mense riconducibili alle tipologie previste dalla norma sono, in Lombardia, 4.486, di cui il 58% scolastiche (2.606 nel 2022, erano 5.326 nel 2021), il 41% sono ospedaliere, nessuna pubblica. In regione, però, per la formazione degli operatori, che pure ha impatto importante su sicurezza alimentare e qualità dei servizi di ristorazione offerti, è stato organizzato 1 solo corso di formazione di 14 ore con 50 partecipanti: per fare un confronto, in Abruzzo sono stati fatti 130 corsi.

In totale, a livello regionale, gli operatori che hanno partecipato alla formazione sono stati 50, a fronte dei 237 del 2019 quando i corsi erano stati 6. La legge 123/2005 prevede anche fondi specifici dedicati e calcolati annualmente per garantire i pasti senza glutine nelle mense e la formazione degli operatori che lavorano nel settore alimentare. Per la Lombardia, nel 2023 sono stati stanziati poco più di 71mila euro, di cui circa 54 mila per i pasti, 17 mila per la formazione.