Casalpusterlengo si mobilita contro l’ipotesi di due nuove logistiche

Le preoccupazioni delle associazioni riguardano il consumo di suolo e l'aumento del traffico

Alcuni membri della Fiab in piazza a Casalpusterlengo

Alcuni membri della Fiab in piazza a Casalpusterlengo

Casalpusterlengo (Lodi), 11 aprile 2024 - A Casalpusterlengo tornano a far discutere le due richieste di insediamenti logistici, presentate il 28 marzo, durante la commissione Territorio, che interessano la zona ricompresa fra la nuova tangenziale ed il contesto urbano di via Labriola/PEEP 4 e la zona Lever.

“No a nuove logistiche”, è questa la posizione, semplice e chiara, dei tre sodalizi Fiab (Federazione italiana ambiente e bicicletta) di Casalpusterlengo, Riviviparchi e Compagnia Casale Nostra. Concetto che hanno espresso anche ai partiti di maggioranza, che hanno chiesto una opinione. “Non siamo ovviamente contrari specificatamente alle due operazioni all’ordine del giorno, ma a due o anche a una sola ulteriori logistiche sul territorio- ribadiscono i gruppi. Siamo anche contari alla bretella oltre la ferrovia. E pensiamo che non si possa dire che si costruiscono capannoni a consumo di suolo zero. Non esistono capannoni costruiti a consumo di suolo zero, a meno che non si siano deimpermeabilizzati prima altrettanti metri quadri di vecchi capannoni. Togliere invece metri quadri fittizi ed esistenti solo nei piani regolatori, per costruire capannoni veri, è consumo di suolo a tutti gli effetti”.

In merito agli effetti viabilistici, l’idea è chiara: ”Ora abbiamo la nuova tangenziale e la bretella di Borasca, che rendono interessante la zona Thermal-Lever, ma anche fino alla ex Gulf. Immaginiamoci poi se avessimo anche la bretella oltre la ferrovia. Avremmo sì tolto il traffico dal centro, ma per trovarci circondati e assediati da traffico e capannoni tutto intorno”. E un’osservazione: ”Tra l’altro la costruzione di nuovi capannoni per logistica qui in città e dintorni non è ferma da anni: è appena stato finito o quasi finito l’ennesimo capannone Prologis, alle porte di Casale; a Somaglia è stato approvato l’ampliamento di 20.000 m2 dei magazzini Flextronix; a Livraga dovrebbe essere appena partita la logistica dei farmaci e c’è in ballo la grande logistica della carne a Ospedaletto - e ancora-. Siamo ai vertici di tutte le classifiche peggiori, come inquinamento dell’aria, consumo di suolo, patologie respiratorie e cardiovascolari, clima”. I sodalizi quindi suggeriscono:”

Pensiamo che l’insediamento di nuove logistiche o interventi che abbiano impatto a livello territoriale debbano essere valutati a livello di Territorio e non solo del singolo comune, che vuole incassare gli oneri. È giusto, come forse finalmente si sta decidendo a livello provinciale, che i pochi insediamenti che possiamo ancora sopportare vengano eventualmente costruiti a ridosso dei caselli autostradali, o in diretta connessione con la ferrovia, per potenziare in via prioritaria il trasporto su rotaia e l’intermodalità- e la precisazione-. Però non si può neanche pensare che tutte le logistiche che si sarebbero costruite nei vari Comuni vengano semplicemente spostate e costruite da un’altra parte, vicino ai caselli. Perché la logistica avrà le sue esigenze, ma anche la nostra salute ha le sue. In cambio poche ricadute positive”.