Bollino nero per il vino. Da chi arriva la proposta e perché sono (quasi) tutti contrari

Un tweet dell'inventore del Nutriscore scatena la polemica di associazioni di categoria e viticoltori

Vino

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Si profila una guerra agli alcolici da parte dell'Unione Europea? E' presto per dirlo ma viticoltori, associazioni di categoria e anche alcuni politici degli stati membri sono in allarme dopo il tweet pubblicato da Serge Hercberg, professore di Nutrizione alla facoltà di Medicina alla Sorbona e tra gli "inventori" del Nutriscore, il sistema di etichettatura sviluppato in Francia per aiutare i consumatori a identificare i valori nutrizionali dei singoli prodotti. Il docente sul social dei cinguettii ha proposto l'introduzione di una nuova lettera e di un nuovo colore nel Nutriscore, da applicare alle bevande che contengano anche una minima quantità di alcol. 

L'idea del professore

Il Nutriscore con la lettera F (simulazione)
Il Nutriscore con la lettera F (simulazione)

L'ipotesi di Hercberg è aggiungere il colore nero e la lettera F, un "abbinamento" da introdurre su tutte le etichette delle bevande che contengano anche una minima quantità d'alcol. Questo, come è facilmente intuibile dall'utilizzo del colore nero, finirebbe per far scattare l'identificazione fra alcolici di qualsiasi tipo e massimo grado di insalubrità. 

Come funziona il Nutriscore

Il Nutriscore, infatti, è stato proprio per mettere in fila i prodotti alimentari a seconda del loro grado di salubrità, con la classificazione dalla lettera A alla lettera e il passaggio dal verde al rosso, là dove l'abbinamento fra A e verde segnala gli alimenti più sani e quello fra E e rosso quelli meno sani. Una sorta di semaforo proposto all'Unione Europea e già utilizzato in Francia (Paese dove è stato inventato) dal 2016 e in Belgio e Spagna dal 2018. Unità di misura attraverso cui vengono assegnati colori e lettere sono il livello di zuccheri, grassi e sale su una base di 100 grammi di prodotto.

Il sistema, di facile e immediata lettura, ha suscitato però diverse critiche. Sia perché considerato eccessivamente semplificatorio, sia perché penalizzerebbe molti degli alimenti più utilizzati nella dieta mediterranea. Va detto che il Nutriscore non è obbligatorio, ma che è fra i metodi di classificazione candidati a diventare riferimento comunitario entro la fine del 2022.

Le reazioni

In Italia, dove il Nutriscore è visto come fumo negli occhi da numerose associazioni di categoria e gruppi industriali attivi nel comparto agroalimentare, la proposta del professore della Sorbona ha portato a una levata di scudi.  "No al bollino nero sulle bottiglie di vino - hanno fatto sapere da Coldiretti - che rischia di essere ingiustamente diffamato da un sistema di etichettatura ingannevole che mette in pericolo anche il sistema produttivo di qualità del Made in Italy, con l'Italia che è il principale produttore ed esportatore mondiale".

"Non sembra possibile che lo stesso organo istituzionale che in questi anni ha contribuito in maniera forte alla conoscenza del vino italiano, ma non solo, attraverso attività di finanziamento come l'OCM - ha detto il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Andrea Rossi - oggi voglia demonizzarlo mettendo un bollino nero per attrarre l'attenzione del consumatore a consumarlo con precauzione".

"L'ennesima proposta scellerata di un sistema, quello del Nutriscore, che si basa sulla distinzione tra cibi salubri e insalubri, profondamente sbagliata - ha commentato Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare - Siamo di fronte a un attacco irrazionale. E' chiaro che il consumo dell'alcol debba essere moderato e consapevole, ma bollarlo come qualcosa di sbagliato senza se e senza ma è l'ennesima scelta insensata di un sistema che penalizza le nostre eccellenze senza apportare nulla di buono alla salute dei consumatori".