Bollettino Covid Italia e Lombardia di oggi sabato 9 luglio: contagi e decessi

A livello nazionale calano i nuovi casi e i decessi. Tasso di positività a 25,1%

Nelle ultime due settimane sono stati segnalati in Italia "884.539 nuovi casi, di cui 352 deceduti". E' il dato che emerge dal report esteso dell'Istituto superiore di sanità sull'andamento di Covid-19.  Nei 14 giorni precedenti, secondo il rapporto di settimana scorsa, i casi segnalati erano stati 583.029. Quindi i nuovi contagi sono aumentati di circa 300mila. "In aumento rispetto alla settimana precedente la percentuale di casi segnalati con stato clinico iniziale asintomatico (73%)", rileva l'Iss. Stabile, rispetto alla precedente settimana, la percentuale di casi tra gli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione (2,4%). 

Oggi sono 98.044 i nuovi contagi da Covid registrati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del Ministero della Salute. Ieri i contagiati erano stati 100.690. Le vittime sono invece 93 in calo rispetto alle 105 di ieri. Sono stati eseguiti in tutto, tra antigenici e molecolari, 389.576 tamponi con il tasso di positività che si attesta al 25,1% in calo rispetto al 27% di ieri. Sono 344 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 17 in meno rispetto a ieri. Gli ingressi giornalieri sono 41. I ricoverati nei reparti ordinari sono 8.864, 232 in più di ieri.  Gli italiani positivi al Coronavirus sono attualmente 1.262.865, in continua crescita negli ultimi giorni (+15.643). Lo evidenziano i dati del ministero della Salute. In totale sono 19.357.938 i contagiati dall'inizio della pandemia, mentre i morti salgono a 169.062. I dimessi e i guariti sono 17.926.011, con un incremento di 83.165.  La regione con più casi Covid è oggi la Lombardia con 12.646 contagi, seguita da Campania (+12.814), Lazio (+9.808), Veneto (+9.214), Sicilia (+8.584) e Puglia (+8.251).

 

Bollettino Covid Italia e Lombardia di venerdì  8 luglio: 100.690 nuovi casi e 105 morti

Italia

 

Il tasso di mortalità per Covid risulta essere 7 volte più alto per i non vaccinati rispetto a chi invece è protetto con la vaccinazione completa di richiamo. E' quanto emerge dall'ultimo report esteso dell'Istituto superiore di sanità. Le persone non vaccinate rispetto a quelle vaccinate, corrono un rischio fino a 7 volte maggiore di morte e fino a 3,5 volte più alto di ricovero in terapia intensiva.  Il tasso di mortalità standardizzato per età, relativo alla popolazione di età pari o superiore a 12 anni, su 100mila persone nel periodo 13 maggio-12 giugno 2022, per i non vaccinati risulta nel dettaglio pari a 11 decessi per 100.000 abitanti, "circa sei volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni (2 decessi per 100.000 abitanti) e circa 7 più alto (7,1) rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster (2 decessi per 100.000 abitanti)". Dato che raggiunge le 8 volte e mezzo (8,5) sulla popolazione over 80.

Lombardia

 

Continua la risalita di nuovi casi di Covid in Italia
Continua la risalita di nuovi casi di Covid in Italia

 

Oggi in Lombardia si contano 12.646 casi di covid e 29 morti. Dall'inizio dell'epidemia i decessi in regione raggiungono cosi' quota 40.952. I tamponi processati sono stati 54.485, per un indice di positività del 23,2%. I pazienti covid in terapia intensiva salgono a 27 (+2), mentre i ricoverati a 1.263 (+44). 

 

Ieri, venerdì 8 luglio, in Lombardia erano stati registrati  19.037 i nuovi casi di Covid a fronte di 72.586 tamponi effettuati, di cui è risultato positivo il 26,2%. Sale quindi il tasso di positività rispetto al 22,8% di giovedì qando i contagiati lombardi erano 3.249 (su 14.230 tamponi). In crescita di 76 i ricoverati in area medica, per un totale di posti letto occupati a livello regionale pari a 1.103. Un ricovero in più rispetto nei reparti di terapia intensiva, il cui totale complessivo è di 26 posti occupati.I decessi erano stati  7 , per un numero complessivo da inizio pandemia di 40.886. . La maggiore incidenza del virus nella Città Metropolitana di Milano con 6.404 nuovi positivi, di quali  2.395 a Milano città. Questo il quadro dei nuovi casi di coronaviru:  Bergam: 1.415; Brescia  2.353; Como 961; Cremona 669; Lecco 618; Lod: 455; Mantova 837; Monza e Brianza 1.785; Pavia 1.082; Sondrio 234; Vares: 1.655.

Le varianti Omicron

Dall'ultima indagine rapida sulla prevalenza e distribuzione delle varianti di Sars CoV-2 di interesse per la sanità pubblica in Italia,  è emerso che la variante Omicron BA.1 è ormai al di sotto dell'1% del totale delle varianti Omicron identificate nel nostro Paese. La variante BA.2 rappresenta il 63% tra le varianti Omicron rispetto a una prevalenza registrata nell'indagine precedente pari al 93,8%. "A fronte di questa diminuzione di BA.2, si osserva un aumento del numero di sequenze attribuibili al sotto lignaggio BA.2.12.1 e, per quanto riguarda BA.4, e in particolare di BA.5, prevalenze pari a 11,4% e 23,1%, rispettivamente". A spiegarlo è il report esteso settimanale dell'Iss sul Covid che integra il monitoraggio del venerdì. Il documento spiega che attualmente, non c'è evidenza che le infezioni causate da BA.4 e BA.5 siano associate a un'aumentata gravità delle manifestazioni cliniche rispetto a quelle causate da BA.1 e BA.2. 

Burioni e gli antivirali

 "L'epidemia sta riprendendo forza, i ricoveri stanno crescendo: mentre stiamo litigando su concerti e mascherine gli antivirali che abbiamo comprato si avviano in gran numero verso la data di scadenza perché non vengono sufficientemente prescritti". A sottolinearlo via Twitter è il virologo Roberto Burioni, che posta anche un suo intervento  sul tema.  "Purtroppo in Italia questo farmaco è poco utilizzato per una serie di complicazioni burocratiche e di malintesi clinici", si legge. "Forse dovremmo prendere esempio dagli Stati Uniti, che hanno stabilito che il farmaco potrà essere prescritto non solo da medici e infermieri, ma anche da farmacisti. Il paziente va in farmacia a fare il test, se risulta positivo riferisce al farmacista i farmaci che sta prendendo e mostra un esame del sangue recente per escludere un'insufficienza renale (altro motivo di controindicazione). Se c'è qualche problema (il che avviene di rado) si consulta un medico, ma se tutto è a posto il farmacista consegna gratuitamente e immediatamente il farmaco, il paziente lo assume e la questione è chiusa".

Pregliasco e la quarta dose

 L'offerta della quarta dose di vaccino anti-Covid va ampliata "quanto prima" a tutti gli over 60 e ai fragili di ogni età, secondo virologo Fabrizio Pregliasco che invita a fare presto, ma prevede anche difficoltà nella gestione della somministrazione estesa del secondo booster: "Credo che non sarà facilissimo organizzare le cose - spiega il docente dell'università Statale di Milano - e che sarà necessario il coinvolgimento della medicina del territorio, delle farmacie e una riattivazione di qualche hub vaccinale". "Mi sembra assolutamente importante - conferma Pregliasco - immaginare di ampliare oggi la platea della quarta dose, perché ormai molti di noi, io stesso, abbiamo fatto l'ultima ormai da molto tempo e sappiamo che, così come la protezione conferita dalla guarigione,

Costa e la quarantena

"Siamo in una fase in cui si avvicina il passaggio a una fase endemica. L'obiettivo è la convivenza con il virus, non il contagio zero. Convivenza significa anche convivere con tanti contagi, ma l'importante è che non abbiano ricadute sul nostro sistema sanitario", ha spiegato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. "Dobbiamo guardare con attenzione a quello che accade negli altri paesi dove questa variante è arrivata prima, come il Portogallo, dove registriamo che siamo in una fase decrescente dei contagi. Ci auguriamo che questo accada presto anche nel nostro Paese. Oggi siamo di fronte a uno scenario diverso rispetto a un anno fa, con una protezione importante nei confronti della malattia grave". Sulle proposte che arrivano dalle Regioni, come quella sulla quarantena, "le regole le abbiamo sempre condivise con le Regioni, ascoltiamo con attenzione. Sono tra quelli che si pongono il problema che arriveremo a un punto in cui non dovremo più mettere in isolamento i positivi asintomatici. Se di convivenza parliamo, convivenza è anche questo. Altrimenti rischiamo anche involontariamente di tornare a bloccare il Paese di fronte ai contagi che aumentano. Un positivo asintomatico potrà andare a lavorare con la mascherina, dobbiamo porci questa questione".