Arancione rafforzato, la protesta dei sindaci dell'hinterland: "Metodo inaccettabile"

Sei primi cittadini sotto il Pirellone per protestare contro Fontana: "Avvisati solo ieri sera"

Sindaci in protesta a Milano

Sindaci in protesta a Milano

Il malcontento dell'hinterland in arancione rafforzato diventa una protesta vera e propria sotto il Pirellone. Dalle prime polemiche di ieri sera a una sorta di presidio organizzato da sei sindaci della Città Metropolitana di Milano, tra quelli classificati ieri in arancio scuro per protestare contro il metodo utilizzato dalla Giunta Fontana per informare le amministrazioni interessate.

«Abbiamo ricevuto una telefonata ieri sera alle 21.30 dal direttore gelerale dell'Ats Bergamaschi, che comunicava che il Comune era passato in zona arancione rafforzata - ribadisce il concetto Franco De Gregorio, sindaco di Truccazzano -. Penso che ci sia mancanza di correttezza istituzionale perché lo abbiamo saputo tramite una telefonata, mentre sui media era già comparsa l'ordinanza della Regione. Credo che un minimo di rispetto istituzionale verso i sindaci e verso i cittadini stessi sia dovuto. Non riteniamo che sia un comportamento consono. Bastava fare una videoconferenza preventiva darci tempo di informare i nostri cittadini». «Non è una protesta politica contro il centrodestra - ci tiene a precisare Roberta Margherita Rosa Maietti, sindaco di Rodano -, è una richiesta di comunicazione. La squadra si fa anche con il piccolo sindaco che è direttamente a contatto con i cittadini, che parla con le famiglie e con gli ammalati». «Noi abbiamo deciso di esserci e abbiamo chiesto la solidarietà di tutti i sindaci della Città Metropolitana. Abbiamo raccolto più di 70 firme per una lettera che invieremo al presidente Fontana, in cui si chiede alla Regione di avere maggiore collaborazione con i sindaci, soprattutto di essere informati in maniera precisa e non tramite gli organi di stampa» ha detto Lorenzo Fucci, sindaco di Liscate.

Presenti sotto Palazzo Lombardia, oltre ai sindaci di Truccazzano, Liscate e Rodano, anche i primi cittadini di Melzo, Vignate e Binasco e alcuni consiglieri del Pd in Consiglio Regionale, tra i quali il capogruppo Fabio Pizzul, il quale ha commentato: «Non è così che si collabora dal punto di vista istituzionale. Non è possibile che dei sindaci che si trovano a dover gestire in prima persona un'emergenza come quella della zona arancio rafforzata, lo vengano a sapere quasi per caso dagli organi di informazione o da qualche chat sui social. Regione Lombardia deve mettersi nell'ottica di avere una collaborazione più efficiente e perché no, magari creare anche dei meccanismi di comunicazione che sono assolutamente semplici e gestibili, con i sindaci dei territori della Lombardia