
La manifestazione a Roma
"Grande emozione per tutti noi, riuniti in piazza della Rotonda a Roma dalle 9 del mattino. Forse per la prima volta abbiamo condiviso la nostra odissea con più ottimismo, finalmente abbiamo sentito di poter esprimere la nostra richiesta di aiuto in un momento storico più “disponibile“". Racconta così la sua giornata nella Capitale Luisa Bertolotti, mamma milanese che, col marito Antonio, attende da 3 anni di poter abbracciare la bambina adottata in Cina. L’abbinamento era stato fatto nel 2019, quando la piccola aveva 5 anni e mezzo. Per il suo arrivo, la coppia, già mamma e papà di un altro bimbo in prima adozione, avevano acquistato anche una casa più grande.
Poi è arrivato il Covid, tutti i voli sono stati bloccati e nessuno è più potuto uscire né entrare, neanche le coppie che avevano concluso tutto il lungo iter adottivo. In Lombardia, sono poco meno di una decina le famiglie in attesa, tra Como e Milano, mentre in Italia sono 30 (inizialmente erano 35, ma qualcuno ha rinunciato, mentre per 3 bambini si è chiusa la strada dell’adozione). Da tre anni si attende che qualcosa si muova, molti non hanno neanche più notizia dei bambini e delle bambine (tutti special needs, ovvero con bisogni speciali). Nella stessa condizione si trovano non solo le coppie adottive italiane, ma anche quelle all’estero, perché l’apertura deve arrivare dalla Cina, unico a non aver ripreso le adozioni chiuse per la pandemia. Qualcosa potrebbe muoversi dopo che, dall’8 gennaio, Pechino ha allentato le misure di restrizione per Covid. Per questo, ieri mattina una ventina di coppie di tutta Italia sono arrivate a Roma, in piazza della Rotonda, per chiedere un aiuto per portare a casa i bambini e le bambine degli iter rimasti in stand by.
"Iniziamo a sentire il sostegno di tanti – prosegue Bertolotti, unica mamma lombarda presente -. Abbiamo parlato con l’onorevole Lia Quartapelle, Marco Furfaro, il senatore Pierantonio Zanettin e l’impegno che si sono presi è di portare nelle opportune sedi le nostre richieste cercando di trovare soluzioni in tempi brevi, cosi come portare le nostre istanze al Presidente del Consiglio in vista del suo incontro con il presidente Xi Jinping. Siamo soddisfatti, speranzosi e fiduciosi". Alla vigila della manifestazione, una delegazione ha anche incontrato i vertici della Cai, Commissione adozioni internazionali, che in questi mesi non ha mancato di scrivere all’autorità centrale cinese. Con l’allentamento delle restrizioni, la richiesta è che le coppie possano avere dei visti speciali per andare a prendere i bambini, visto che non è ancora possibile accedere al Paese con visti turistici. Anche la diplomazia è al lavoro, ma tutto ora sta nelle mani e nelle decisioni di Pechino. Tra i genitori, dopo la manifestazione pacifica, filtra un moderato ottimismo visto il dialogo avviato con le istituzioni.