Catania, uccisa a colpi di pistola mentre passeggia: l'ex trovato morto

Ad Aci Trezza ammazzata sul lungomare. Il 38enne Antonino Sciuto, già denunciato dalla donna per stalking, si è tolto la vita lasciando un messaggio di scuse ai genitori

La vittima Vanessa Zappalà (foto tratta da Facebook)

La vittima Vanessa Zappalà (foto tratta da Facebook)

Aci Castello (Catania) - Ancora un femminicidio in Italia, ancora una donna vittima. E' successo ad Aci Trezza, frazione di Aci Castello, nel Catanese, dove ieri sera una ragazza di 26 anni, Vanessa Zappalà, è stata assassinata con diversi colpi di arma da fuoco. L'ex fidanzato della ragazza, Antonio Sciuto, di 38 anni, è stato trovato morto dai carabinieri - che da ieri si erano messi sulle sue tracce - all'interno di un fondo agricolo a Trecastagni. Lì, i militari dell'Arma hanno recuperato anche l'auto, una Fiat 500 utilizzata dal 38enne. L'uomo si sarebbe tolto la vita. L'ex fidanzato era stato più volte denunciato per stalking. Per quel reato la Procura di Catania aveva chiesto e ottenuto dal Gip che fosse posto agli arresti domiciliari. Attualmente era sottoposto al divieto di avvicinamento. 

L'omicidio

La giovane è stata colpita mentre stava passeggiando sul lungomare della borgata marinara assieme ad amici. Nell'agguato mortale è stata ferita di striscio e poi medicata dai medici del 118 sul posto, un'amica della giovane.  Sul posto sono intervenuti i carabinieri del Sis, il reparto speciale di investigazioni scientifiche di Catania. Secondo il racconto di un'amica che ha dedicato a Vanessa un commosso ricordo sui social, il ragazzo, che è di San Giovanni La Punta, dove vendeva automobili, si appostava spesso sotto casa della vittima, che lavorava in un panificio. Ma Vanessa, forse per esorcizzare la paura, minimizzava: "E' solo geloso". 

Le ricerche

L'agguato è scattato intorno alle tre, nel lungomare, vicino al porticciolo: la giovane era in compagnia di amici quando sono iniziati gli spari; un proiettile l'ha colpita alla testa: un altro ha ferito di striscio alla schiena una amica medicata dai medici del 118 sul posto. Sono stati gli stessi amici della vittima a indicare ai militari dell'Arma l'omicida e da quel momento inizia la caccia all'uomo a San Giovanni La Punta, nel resto della provincia, ma non solo: posti di controlli sono stati disposti ovunque, compreso agli imbarcaderi di Messina. Ampio il dispiegamento di forze in campo per bloccarlo. 

L'identità dell'uomo è stata resa nota dai carabinieri che hanno anche diffuso due foto dell'uomo, una con barba corta e l'altra con barba lunga, per favorire la sua cattura attraverso segnalazioni al 112. Tutte le operazioni sono coordinate e autorizzate dalla Procura distrettuale di Catania. I militari dalla scorsa notte, senza sosta, hanno compiuto decine di perquisizioni. Oggi la svolta con la scoperta del copro dell'omicida, trovato impiccato. Prima di suicidarsi, a quanto riferito dalle agenzie, Sciuto ha lasciato un messaggio di scuse ai genitori e ad alcuni parenti. Lo ha fatto scrivendo su un muro del casolare nel fondo agricolo di contrada Trigona a Trecastagni, dove è stata scopertta la salma. Nessun riferimento, a quanto pare, alla vittima.

Femminicidi: agosto nero

Si tratta dell'ennesimo caso di femminicidio in questa estate da dimenticare. Solo ieri a Carpiano un uomo di 70 anni, Salvatore Staltari, ha ucciso la moglie Catherine Panis, filippina di 43, e alla figlia Stefania di 15, colpendole alla testa mentre dormivano. Poi si è tolto la vita.  Dieci giorni fa in provincia di Grosseto un uomo di 48 anni ha accoltellato a morte la fidanzata di 46 dopo la cena per festeggiare l'anniversario di fidanzamento. E ancora, qualche ora prima a Vigevano in provincia di Pavia, un 59enne con diversi precedenti penali, Marco De Frenza, ha confessato di aver ucciso la sua compagna di 39 anni, Marylin Pera, tagliandole la gola con un coltello da cucina. Sempre in Lombardia, un uomo di 56 anni e una donna di 57, marito e moglie di origini straniere, sono stati trovati senza vita nella loro abitazione a Cazzago San Martino, nel Bresciano. Secondo una prima ricostruzione, si tratterebbe di un omicidio-suicidio. L'uomo avrebbe strangolato la moglie, con la quale aveva tre figli, e poi si sarebbe impiccato. Sul posto è stata trovata una lettera in cui vengono spiegate le regioni del gesto.

Subiva violenze e minacce da sette mesi, invece, la donna che è riuscita a salvarsi dal suo compagno, fuggendo con gli abiti strappati, ferita e a piedi nudi, dalla loro casa nel Gargano e chiedendo aiuto ai passanti che hanno chiamato i carabinieri. L'uomo, che aveva altri precedenti penali, è stato posto ai domiciliari per maltrattamenti. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il 36enne - che aveva in casa anche 12 cartucce detenute illegalmente - avrebbe colpito la sua compagna, dopo averle tolto il cellulare, con calci e pugni ferendola al volto. Denunciata, in concorso di reato, anche sua madre.