Crema, il sindaco: "No al decreto Salvini". La Lega: "Daremo battaglia"

La Bonaldi valuterà caso per caso interventi a favore di stranieri

Un momento dell'incontro sul decreto sicurezza

Un momento dell'incontro sul decreto sicurezza

Crema (Cremona), 10 gennaio 2019 - Disobbedisco. O, per lo meno, valuto caso per caso e poi decido. Questo, in sintesi, il pensiero della sindaca Stefania Bonaldi espresso ieri sera in un incontro sul decreto sicurezza organizzato dal capogruppo di Sinistra, Emanuele Coti Zelati al quale hanno partecipato l’avvocata Maria Luisa Crotti e don Luca Favarin.

Il sindaco ha emesso un comunicato nel quale si fa presente che chi non ha la residenza non può godere di misure come l’assistenza sanitaria, iscrivere i figli a scuola, nessuna indennità previdenziale e assistenziale, impossibilità di iscrizione al Collocamento e altro.

A questo punto ha preso la sua decisione: «Come primo cittadino di Crema, ritenendo le conseguenze del divieto estremamente gravi e pregiudizievoli in primo luogo per i soggetti interessati dal provvedimento, così come per l’intera comunità civile, in termini di convivenza sociale e di ordine pubblico, dispongo di essere informata, rispetto a ogni istanza di iscrizione che pervenga agli uffici, ciò al fine di valutare caso per caso e di volta in volta le situazioni che si presenteranno senza escludere, in extremis, miei interventi in qualità di ufficiale dell’anagrafe. Quando mi sono insediata ho giurato sulla Costituzione, non sulla legge Sicurezza. Vero che non spetta ai sindaci la decisione di sospendere l’applicazione della legge, se ritenuta incostituzionale, ma ad altri organi. Sono in programmazione nei prossimi giorni incontri con le realtà ospitanti i richiedenti asilo sul territorio, al fine di conoscere in modo puntuale e preciso lo stato dell’arte delle persone ospitate in città».

Immediata la risposta della Lega di Crema, per mano del capogruppo Andrea Agazzi: «La Bonaldi sappia che siamo pronti a tutte le battaglie necessarie, politiche e legali volte a far rispettare la legge. Pertanto non escludiamo la concreta possibilità di mettere il sindaco di fronte alle proprie responsabilità, cosa che ormai anche tantissimi cittadini ci stanno chiedendo. Vorrei ricordare al sindaco che i cremaschi non l’hanno votata per curare gli interessi di alcune persone richiedenti asilo affinché possano usufruire dei servizi comunali, ma dovrebbe invece preoccuparsi degli interessi dei cittadini cremaschi che, con l’ormai famosa arroganza che la contraddistingue, sta trascurando».