Area vasta, è polemica. Bagarre tra sindaci e nel Pd

E la Lega: "O con Lodi o chiediamo l’autonomia"

Il primo cittadino di Crema Stefania Bonaldi, 45 anni

Il primo cittadino di Crema Stefania Bonaldi, 45 anni

Crema (Cremona), 9 luglio 2016 - Area vasta, adesso è una zuffa. È di giovedì la lettera di Gianluca Galimberti, sindaco di Cremona, che tende la mano a Crema, chiedendo di non spaccare la provincia e di andare insieme a Mantova. Lettera che ha avuto l’effetto di uno sparo nel buio, perché sia dal Cremasco, sia dal Cremonese ci sono state alzate di scudi. La prima a parlare è stata il sindaco di Crema Stefania Bonaldi la quale ha ricordato il recente sgarro fatto da Cremona a Crema, quando è arrivato il sottosegretario di Regione Lombardia Nava e i sindaci del Cremasco non sono stati ammessi alla discussione. Il rifiuto è stato appoggiato da vari primi cittadini, anche se si fanno notare alcuni distinguo. Torna alla carica Antonio Grassi, sindaco di Casale Cremasco, che chiede di dare la parola alla gente.

Ma a buttarla in politica ecco il sindaco di Stagno Lombardo, Roberto Mariani che lo fa non troppo elegantemente: «Da sindaco ed elettore del Pd mi vergogno di quanto dichiarato da certi amministratori cremaschi nei confronti del sindaco di Cremona sul tema dell’Area vasta. Vuole questo partito prendere posizione su questo tema? Inaccettabili le frasi della Bonaldi, una vergogna». Quindi, l’affare si ingrossa e non c’è da stupirsi se a breve dalle parole si passerà ai fatti. Perché nel Cremasco i sindaci che fanno riferimento al Pd potrebbero mettere in ulteriore difficoltà il segretario provinciale del partito, il cremasco Matteo Piloni che negli ultimi tempi sta subendo parecchie contestazioni. La pensa così il nuovo sindaco di Pianengo, Domenico Barbaglio: «L’area vasta va fatta con Lodi, mai con Mantova. Sarebbe una maledizione. Se Lodi non accetta di stare con noi, il Cremasco deve chiedere la sua autonomia. Sarà difficile, ma chiedere non costa nulla». Sulla stessa posizione anche i sindaci di Rivolta d’Adda, Fabio Calvi e di Spino d’Adda, Luigi Poli. Ma questa posizione è tenuta anche dai tre sindaci leghisti del Cremasco, Rosolino Bertoni, Angelo Barbati e Paolo Palladini: «Problemi logistici – dice Palladini –. Nulla contro Mantova, ma di questi tempi i servizi al cittadino devono essere il più possibile a portata di mano. Per questo va bene stare con Lodi, ma anche fare la battaglia per la nostra Area vasta».