REDAZIONE CREMONA

Lite per il pagamento con il bancomat e cliente spinto giù dall’auto: taxista condannato

All’autista, Giovanni Carrera, due anni e sei mesi di reclusione per sequestro di persona e lesioni volontarie gravissime. Luca Lombardo fini in coma per un grave trauma cranico

Luca Lombardo, 30enne di Cremona, rimasto vittima della violenza del taxista che non voleva accettare un pagamento con il bancomat

Luca Lombardo, 30enne di Cremona, rimasto vittima della violenza del taxista che non voleva accettare un pagamento con il bancomat

Cremona, 7 febbraio 2025 - Un pagamento con il bancomat non gradito, la lite e un trentenne “volato” fuori da un taxi finito e a terra in gravissime condizioni per le lesioni riportate.

La condanna

Oggi un tassista di Cremona, Giovanni Carrera, è stato condannato a due anni e sei mesi di reclusione per sequestro di persona e lesioni volontarie gravissime. Secondo il giudice, il 72enne, arrestato nel febbraio del2022, ha volontariamente trattenuto sul taxi e poi spinto giù Luca Lombardo, 30enne di Cremona rimasto ferito gravemente la notte di Natale del 2021. Il giudice ha condannato l'imputato al risarcimento di 7 mila euro.

La difesa

"Sono 30 anni che faccio questo lavoro e non ho mai avuto un solo problema - ha rilasciato dichiarazioni spontanee Carrera -Non ho mai avuto intenzione di sequestrarlo e tantomeno di fargli del male".

La ricostruzione

La notte dei fatti, dopo essere stati in un locale, Luca e due amiche erano saliti sul taxi van per raggiungere un hotel. La corsa costava 20 euro, ma i ragazzi ne avevano solo 10. Il bancomat non sarebbe stato gradito. Da lì, secondo le indagini svolte dalla polizia e ora accolte in sentenza, era nata una discussione con Carrera, ripartito con a bordo il solo 30enne poi finito fuori dal taxi gravemente ferito a terra. Spinto dal tassista in una esplosione di rabbia secondo l'accusa.

L’intercettazione e l’arresto

A portare all'arresto di Carrera, tre anni fa, era stata un'intercettazione. Il tassista, sotto inchiesta, era stato ascoltato dagli inquirenti dirsi "sollevato" dal fatto che la vittima, viste le sue condizioni e in particolare il trauma cranico con interessamento temporaneo delle facoltà cognitive, non sarebbe più stato in grado di fornire la sua versione. "Il pm - aveva detto Carrera al telefono - mi ha detto che il ragazzo è a casa, ma che non ci sta con la testa. Bene, così non può raccontare la sua versione. È una cosa positiva".