PIER GIORGIO RUGGERI
Cronaca

Entrambe le Tac vanno in tilt: secondo caso in due mesi all’ospedale Maggiore di Crema

Sempre di domenica. Sarà un caso, ma le due macchine della Tac (Tomografia assiale computerizzata) in servizio all’ospedale dsono finite entrambe e insieme fuori uso proprio in questo giorno

Un paziente fa una tomografia

Crema (Cremona), 10 agosto 2016 - Sempre di domenica. Sarà un caso, ma le due macchine della Tac (Tomografia assiale computerizzata) in servizio all’ospedale Maggiore di Crema sono finite entrambe e insieme fuori uso proprio in questo giorno. E mentre la prima volta, a luglio, il guasto era da attribuire a un black out che aveva interessato tutto il Cremasco, nel secondo caso, quello di domenica scorsa, c’è qualcosa di imponderabile. «Penso si tratti di sfortuna – dice il direttore generale Luigi Ablondi – perché in almeno uno dei due macchinari lo stop sarebbe da attribuire a qualcosa che non potrebbe esserci, cioè della polvere che si sarebbe depositata su un led, mandando in tilt il macchinario». E per la seconda macchina? «Lì si è trattato di un guasto tecnico che ha interessato un circuito. Il pezzo è stato sostituito». Per quanto riguarda i disagi, ci sono stati «ma neppure troppi. C’erano cinque pazienti in pronto soccorso che necessitavano della Tac. Per alcuni si è ovviato con una risonanza; altri sono stati inviati in ospedali qui vicino. Ma si tratta di numeri bassissimi e non abbiamo registrato alcun caso urgente. Lunedì le due macchine hanno ripreso a lavorare. Certo, per la seconda volta entrambe le macchine hanno smesso di funzionare praticamente nello stesso momento, il che è per lo meno singolare».

A luglio invece la combinazione era stata dovuta al black out, quando il Cremasco è stato interessato da due black out notturni nella stessa settimana. «Queste macchine sono estremamente sofisticate. Quando viene a mancare la corrente elettrica, in meno di un secondo entra in funzione il gruppo elettrogeno che supplisce rapidamente, erogando direttamente l’energia mancante. Nel caso specifico, le due macchine sono riuscite a registrare la brevissima mancanza di corrente, andando in tilt e smettendo di funzionare. Questo ha comportato il dover chiamare i tecnici perché nessuno è in grado di intervenire sulle macchine anche se si tratta di un problema di poco conto e di immediata risoluzione». Era domenica anche in quel caso. «Sì e quel giorno i pazienti in pronto soccorso che attendevano di essere sottoposti a Tac erano una quindicina. Lì abbiamo dovuto far fronte a un problema più massiccio, dovuto appunto al numero delle persone interessate alla tomografia, piuttosto che alla effettiva gravità dei casi presenti. Anche in quell’occasione non si sono presentati casi urgentissimi e abbiamo ovviato inviando i pazienti presso altri ospedali. I tecnici, comunque, hanno trovato il guasto e hanno fatto ripartire le macchine in poco tempo, rimettendo tutto a posto, anche allora, già dal lunedì». Una benedizione particolare ai due macchinari? «Mi metterò in contatto con don Alberto, il cappellano dell’ospedale – scherza il dottor Ablondi – interessandolo del problema. Certo che male non farebbe...».