PIER GIORGIO RUGGERI
Cronaca

Il sindaco di Trescore avverte i Comuni limitrofi: "Scuole medie aperte solo a chi paga"

Il primo cittadino intende dividere le spese

Angelo Barbati, sindaco di Trescore Cremasco

Trescore Cremasco (Cremona), 28 febbraio 2019 - «O mi danno una mano, in fatto di concorso spese, o chiudo le aule e i ragazzi degli altri paesi che vengono alla scuola media di Trescore Cremasco andranno a iscriversi in altre parti». Angelo Barbati, primo cittadino di Trescore, annuncia provvedimenti drastici.

Il punto del contendere per il sindaco leghista, rieletto lo scorso anno a furor di popolo, è quello di far partecipare alle spese necessarie al mantenimento della scuola anche i Comuni che mandano lì i propri studenti. «La scuola media del mio paese – riprende Barbati – ospita 250 studenti. Solo un centinaio è residente qui, gli altri arrivano da Torlino Vimercati, Quintano, Pieranica, Casaletto Vaprio e Cremosano. Ora, un paio di anni fa ho speso 220mila euro per rifare il pavimento della scuola perché ci abbiamo trovato colla impastata con l’amianto. Ho chiesto un contributo e mi hanno risposto picche. Adesso è il momento di ragionare e mettere mano al portafoglio. In caso contrario, per loro si chiude». La media di Trescore ha un costo di manutenzione ordinario di 60mila euro, ai quali vanno aggiunte le spese straordinarie. Per esempio per questo anno scolastico è stato fatto un intervento al tetto per 12mila euro.

Il ragionamento del primo cittadino è semplice: le spese si mettono insieme e ciascuno paga in base al numero di studenti che spedisce qui. Purtroppo Barbati è la canna che si agita al vento, perché, a eccezione del collega di Torlino Vimercati, gli altri non ci sentono proprio. Peraltro a Quintano, Pieranica, Casaletto Vaprio ci sono le elezioni e tutti i primi cittadini uscenti si ricandidano e si guardano bene dall’andare a dire che spenderanno soldi per un servizio che è stato sin qui gratis. «Ho parlato con il provveditore agli studi – conclude Barbati – e con la dirigente scolastica e ho comunicato loro che se non si arriverà a una redistribuzione delle spese, con il prossimo anno scolastico sarò costretto a chiudere alcune aule e i ragazzi che arrivano da altri paesi andranno a iscriversi da un’altra parte. Vorrei convocare un tavolo con gli altri sindaci per chiarire questo concetto. Poi, se nessuno mette mano al portafoglio, si chiude. A mali estremi, estremi rimedi».