Dall’eroica sopravvivenza insieme ai compagni di classe al dirottamento del bus, all’arresto per rapina ai danni di un altro ragazzo. È la parabola di un diciassettenne cremasco, accusato del colpo subito da un giovane, circondato dai quattro componenti di una baby gang, domenica sera a Crema, nel quartiere Santa Maria. Il minorenne è accusato di rapina, minacce, lesioni e oltraggio a pubblico ufficiale.
Non è però uno sconosciuto: è noto alle forze dell’ordine, come a tanti concittadini comuni, non per precedenti reati, ma perché è uno dei ragazzi scampati al dirottamento del pullman del 20 marzo 2019. Il rapinatore è infatti uno di quegli studenti della scuola Vailati, la media cittadina, allora al secondo anno, che aveva contribuito a far fallire il piano di Ousseynou Sy, l’autista condannato a 19 anni per terrorismo, che per una confusa forma di protesta aveva finito per rapire un’intero gruppo di adolescenti diretti in palestra e aveva dato fuoco al bus sulla Paullese, senza raggiungere la meta finale: l’aeroporto di Linate.
Con difficoltà i ragazzi protagonisti di questa pesante vicenda, fin troppo esposti mediaticamente, erano ritornati a un difficile anonimato. Tre anni dopo, questo episodio. L’aggressione, domenica, e la rapina, con la vittima finita al pronto soccorso. A seguire, le rapide indagini dei carabinieri che non hanno impiegato molto per identificare uno dei quattro protaginisti, il diciassettenne, a chiarire i contorni della rapina.
Intorno alle 18.30 qualcuno ha avvertito i militari di un pestaggio che stava avvenendo nei pressi del Luna park del quartiere nei confronti di un giovane, visto poi fuggire, inseguito da altri ragazzi. Il giovane dapprima era riuscito a sottrarsi al branco, poi era stato inseguito, raggiunto e picchiato dai quattro bulli, tra i quali c’era il diciassettenne. Il gruppo aveva preso il cappellino alla vittima, ma il ragazzo era riuscito a recuperare il berretto e a fuggire. Purtroppo il suo tentativo di sottrarsi alla furia del branco non è riuscito: raggiunto, è stato ripetutamente picchiato, tanto da farlo finire sanguinante in ospedale. I testimoni hanno però descritto ai militari i ragazzi e uno di loro, appunto il diciassettenne, è stato individuato in una via vicina e fermato. Aveva i pantaloni sporchi di sangue.
Portato in caserma, il giovane - a cui si conoscono altri episodi di intemperanza - ha cominciato a inveire contro i carabinieri, sputando loro addosso. Messo in condizioni di non nuocere, è stato denunciato per rapina, minacce, lesioni e oltraggio a pubblico ufficiale, arrestato e posto ai domiciliari in attesa della convalida del fermo da parte del giudice del Tribunale dei minori di Brescia. Questa volta, l’avventura non è stata a lieto fine.