Giallo di Sabrina Beccalli: "Pasini sia incriminato anche per strage"

Crema, la difesa della famiglia Beccalli punta a un’accusa anche per il taglio del tubo di gas della casa in cui vivono la ex e altre due famiglie

Pasini e Sabrina Beccalli

Pasini e Sabrina Beccalli

Crema (Cremona), 2 settembre 2020 - Oggi in procura a Cremona è il giorno del conferimento dell’incarico ai professori Cristina Cattaneo, Debora Mazzatelli e Domenico Di Candia, medico legale, antropologa e tossicologo. I tre esperti dovranno definire, attraverso il Dna, se i poveri resti che saranno loro consegnati appartengano a Sabrina Beccalli, la donna di 39 anni sparita da Crema nelle prime ore di Ferragosto oppure, come hanno attestato due veterinari, sono di un cane. Compito gravoso per il quale i tre incaricati avranno molti occhi addosso. Non dovrebbe presentare alcun consulente l’avvocato Antonino Andronico, che assiste i parenti della donna scomparsa. Il legale punta invece a fare incriminare Pasini anche per strage. L’accusato, infatti, ha tagliato il tubo del gas per far esplodere l’appartamento nel quale, oltre alla sua ex convivente, abitano altre due famiglie, una delle quali si trovava in casa anche nel giorno del delitto. Presenzierà alle indagini il medico legale Angelo Grecchi, incaricato dall’avvocato Paolo Sperolini, che difende Alessandro Pasini, incarcerato con l’accusa di omicidio e di distruzione di cadavere. 

Pasini non ha mai confessato l’omicidio, ma ha sostenuto di avere trovato Sabrina Beccalli esanime in bagno, il volto sporco di sangue. Secondo lui la donna, dopo un festino a base di droga, si sarebbe sentita male e sarebbe morta. Lui, preso dal panico, avrebbe avvolto il cadavere in una coperta e l’avrebbe sistemato in auto, per poi dare fuoco a tutto in serata, nella campagna di Vergonzana. Su quanto ritrovato nella Panda indendiata c’è battaglia. Si tratta di un cane oppure dei resti di Sabrina, come sostiene Pasini? Gli inquirenti attendevano o comunque auspicavano ulteriori esami su quella che due veterinari avevano giudicato una carcassa canina carbonizzata. Nell’ordinanza di custodia con cui il gip Giulia Masci ha trattenuto in carcere Alessandro Pasini viene annotato, infatti, che «allo stato, e in attesa di accertamenti più approfonditi» quella trovata sulla Panda deve essere ritenuta la carcassa carbonizzata di un cane. L’ordinanza porta la data del 22 agosto. Ma quattro giorni prima, una volta ricevuto il nulla-osta della procura di Cremona, l’Ats di Crema ha disposto la distruzione nell’inceneritore. Il 26 agosto, in una ispezione durata due ore e mezza, gli uomini del Ris trovano sull’auto una trentina di reperti, quasi tutti ossei, tra i quali una clavicola all’apparenza umana. Di qui la necessità di indagini più approfondite. Su quello che resta.