Neonata morta di pertosse, parla il papà: "Siamo vaccinati, vogliamo risposte"

I genitori si rivolgono a un legale

Veronica e Cristian Cappa, i genitori della piccola

Veronica e Cristian Cappa, i genitori della piccola

Palazzo Pignano (Cremona), 4 agosto 2018 - Sono stati convocati all’ospedale di Treviglio Cristian e Veronica Cappa, i genitori della piccola Martina, morta il 30 luglio a causa di un attacco di pertosse. Il colloquio si è svolto ieri pomeriggio e c’è riserbo assoluto sul suo contenuto. Si sono rivolti all’avvocato Andrea Locatelli, invece, i genitori dell’altra bambina, deceduta a giugno, sempre nell’ospedale di Bergamo e sempre a causa di un attacco di pertosse. L’avvocato ha ritirato la cartella clinica e vedrà come procedere. Anche i due genitori di Scannabue sono orientati a rivolgersi a un legale per tutelarsi, ma soprattutto per cercare risposte alle domande che in questi momenti li tormentano. Perché ci sono domande senza risposte e altre alle quali le risposte che vengono fornite non convincono.

Per esempio, dapprima era corsa voce che la mamma non fosse vaccinata, circostanza smentita fermamente da entrambi i genitori. Poi si è fatta strada la teoria che il vaccino somministrato insieme ad altri è parecchio attenuato e quindi non sufficiente a proteggere il neonato, che così risulta esposto a un eventuale contagio: chi resta incinta deve subito sottoporsi ai richiami dei principali vaccini per immunizzare il neonato.

Ma a questi genitori chi gliel’ha detto?

"Sono state scritte molte inesattezze - dice Cristian Cappa, il papà della piccola Martina - perché è necessario fare chiarezza. Lo dico per l’ennesima volta: sia io, sia mia moglie siamo vaccinati. Di più: mia moglie ha seguito i corsi preparto con altre trenta donne e nessuno ha detto loro che avrebbero dovuto fare un richiamo per la pertosse o per altro".

Martina stava bene quando è nata?

"Sì, era sanissima. È nata all’ottavo mese con parto cesareo. Era il 27 giugno, tutto è andato bene. La bambina è stata tre giorni nel centro e mia moglie saliva per cercare di allattarla. È stata dimessa dopo nove giorni e non aveva nulla: perfetta, sana e bellissima".

Poi che cosa è successo?

"Il giorno 18 ha manifestato un po’ di catarro e tosse. L’abbiamo portata dal pediatra che ha diagnosticato che i polmoni erano a posto. Peraltro, anch’io avevo la tosse. Ma due giorni dopo, venerdì, quando sono tornato dal lavoro, Veronica mi ha detto che era preoccupata e abbiamo deciso di portare Martina al pronto soccorso di Treviglio. Il giorno successivo c’è stata la diagnosi di bronchiolite senza virus".

Quando la situazione è diventata difficile?

"Venerdì 27 mattina è stata fatta la diagnosi di pertosse. Nel pomeriggio alle 15 la situazione è precipitata e la piccola è stata trasferita a Bergamo. I medici ci hanno avvertito che Martina avrebbe potuto morire durante il trasporto. Invece ce l’ha fatta. A Bergamo è stata ricoverata in terapia intensiva e attaccata a una macchina. Sembrava stabile, invece lunedì alle tre è morta".

Adesso cosa farete?

"Siamo distrutti. Ci hanno detto che a breve avremo i risultati dell’autopsia. Pensiamo di rivolgerci a un legale perché per noi è già difficile così".