Green pass fasulli, clienti nel Cremasco

Costavano 300 euro l’uno, ma c’era la possibilità di avere uno sconto per la famiglia, se comprati in blocco

Le indagini della polizia

Le indagini della polizia

Crema - Costavano 300 euro l’uno, ma c’era la possibilità di avere uno sconto per la famiglia, se comprati in blocco. La vendita avveniva tramite Telegram ed era molto ben avviata, visto che i clienti sono stati scoperti dalla polizia giudiziaria di Termini Imerese in 15 province, tra le quali Cremona. Con clienti anche dal Cremasco. Sono i no vax ad aver acquistato i green pass falsi e adesso dovranno fare i conti con la giustizia. Intanto la polizia ha sgominato la banda, denunciati in 25. Il commercio era fiorente, tanto che venivano utilizzati più canali Telegram.

Il procuratore Ambrogio Cartosio ha disposto 20 perquisizioni in ambito nazionale e indagato 25 persone trovate in possesso della falsa certificazione. Alcuni di loro sono stati individuati sul posto di lavoro, tra questi due gestori di un panificio, un ristoratore, un dipendente comunale, un appartenente alle forze dell’ordine. Tra gli indagati anche minori ai quali i genitori avevano acquistato la falsa certificazione per non vaccinarli. La Procura ha fatto sequestrare 30 cellulari e dispositivi informatici dove erano custoditi i green pass in formato digitale. Sono stati trovati dispositivi telefonici che possono consentire di rinvenire altre certificazioni false e alcuni conti correnti italiani utilizzati per far transitare i pagamenti per l’acquisto dei falsi green pass.

Gli utilizzatori delle false certificazioni verdi sono stati sinora localizzati in 15 province: oltre a Cremona anche a Roma, Aosta, Cosenza, Lucca, Caltanissetta, Agrigento, Palermo, Bologna, Olbia, Bari, Venezia, Treviso, Mantova e Salerno. I venditori assicuravano agli acquirenti il rilascio di un certificato green pass rafforzato comprendente la terza dose, personalizzato con una copia della tessera sanitaria, a fronte del pagamento di circa 300 euro solitamente in criptovaluta. Erano previsti anche sconti famiglia per coloro che acquistavano più certificati.