Fiesco: il miracolo del paese graziato dal Coronavirus

Un paese del Cremonese con 1.200 anime, gli abitanti in penitenza si rivolgono con un voto alla Madonna. E la pandemia qui non fa vittime

Don Marino Dalè , parroco di Fiesco

Don Marino Dalè , parroco di Fiesco

Fiesco (Cremona), 21 dicembre 2020 -  Un voto alla Madonna salva il paese dal coronavirus. Credono al miracolo, o in subordine almeno all’intercessione, i residenti di Fiesco, paese di 1.219 anime nella pianura cremonese, dove il parroco è don Marino Dalè e il sindaco Luigi Piacentini. E del resto, comunque la si giri, i fatti sono dalla loro: in primavera scoppia la pandemia, la zona rossa di Codogno non è neppure tanto lontana e i residenti vedono malati e morti un po’ ovunque attorno a loro. Dal pulpito, in una domenica di marzo, don Marino, da uomo di fede, ha l’intuizione: chiede l’intercessione della Madonna. "Ho chiesto ai miei parrocchiani di rinunciare a qualcosa – ricorda il sacerdote - di fare un voto, di offrire un dono alla Madonna perché stendesse le sue mani sul paese. Ho chiesto alla madre di Gesù di proteggerci, e il risultato è che non abbiamo avuto alcun decesso né nella prima fase né in questa seconda ondata".

E in effetti è andata così. O quasi. "Qui da noi c’è stata una sola vittima – precisa il sindaco Luigi Piacentini – ma prima del “voto“ e si è trattata di una persona che era da poco venuta ad abitare qui. Devo dire che i fieschesi hanno subito aderito all’iniziativa, portando generosamente le loro offerte: abbiamo avuto 25 positivi nella prima ondata, anch’io sono stato contagiato e me la sono cavata bene e 13 in questa seconda fase. Rispetto ai paesi vicini, siamo dei privilegiati". Sì, perché a Castelleone, città che avrebbe dovuto inglobare proprio Fiesco, progetto poi bocciato da un referendum, i morti sono stati moltissimi e anche il vicino Trigolo ha dovuto fare i conti con numerose perdite, tra le quali quattro fratelli agricoltori che se ne sono andati uno dopo l’altro in meno di un mese.

La generosità dei fieschesi è stata grande e don Marino ha pensato di mettere insieme i gioielli e le offerte (tenendo comunque segreto il totale raccolto) e far realizzare una tiara. Il tutto è stato portato da un orafo che ha costruito la corona e mercoledì la consegnerà al parroco. "La Madonna ha ascoltato le nostre preghiere e ci sta proteggendo – ha detto don Marino ieri dall’alto dell’altare della chiesa parrocchiale – e noi continuiamo a pregarla perché ci preservi dai lutti". La corona sarà posta sulla statua della Madonna a settembre, quando si spera che la pandemia sarà solo un brutto ricordo. Alla cerimonia dovrebbe arrivare il vescovo di Cremona in persona e con tutta la popolazione si donerà la corona alla Madonna, chiedendole di ricordarsi sempre di questo piccolo paese, dove il coronavirus non ha (sinora) morso.