Il vescovo Daniele Gianotti
Crema (Cremona), 5 giugno 2019 - Una veglia di preghiera organizzata dal gruppo diocesano Alle querce di Mamre e aperta ai gay sta scatenando grandi polemiche in città, anche perché sarà presieduta dal vescovo Daniele Gianotti. La veglia si svolgerà nella chiesa dell’Ospedale Maggiore ed è stata organizzata dal parroco, don Alberto Guerini, che fa parte del gruppo Alle querce di Mamre, gruppo che si prefigge l’accompagnamento pastorale delle persone omosessuali.
Alla serata di preghiera parteciperanno omosessuali che stanno cercando di intraprendere un percorso che li riporti in Cristo. Tutto regolare, se non che quando la notizia si è diffusa in città, non poche persone hanno storto il naso e altre hanno creduto di vedere nell’iniziativa una specie di riconoscimento dell’omosessualità da parte della Chiesa cremasca, idea che non è mai stata neppure sfiorata dalla diocesi. Ad accendere le polveri è stato l’intervento di un iscritto al gruppo Noi per la famiglia, che ha inviato una lettera al vescovo per ricordare che l’omosessualità è e rimane un peccato. Apriti cielo, perché Flavio Rozza, il presidente dell’associazione, ha immediatamente preso carta e penna e ha smentito che Mantovani avesse inviato la lettera e a nome e per conto di Noi per la famiglia. Rozza ha precisato: «Non prendiamo posizione sull’iniziativa ecclesiastica e siamo certi che in quella sede verranno pronunciate parole sagge. Sappiamo che la veglia viene organizzata anche per aiutare gli omosessuali che vogliono intraprendere la strada del ritorno nella Chiesa».
Nessun commento neppure da parte del vescovo che comunque venerdì sarà alla veglia, mentre ci sono polemiche anche in merito alla locandina che pubblicizza la veglia, che mostra i colori dell’arcobaleno che secondo molti connotano gli appartenenti al gruppo. Il gruppo Alle querce di Mamre è nato a Cremona nel 2007 e tiene preghiere a favore delle vittime delle discriminazioni.