Covid in Lombardia, Fontana: "Valuteremo possibili allentamenti misure locali" / VIDEO

Il governatore ha sottolineato: "Certamente bisogna attendere due settimane. La prima è passata, aspettiamo la fine della prossima"

Riaperto l'ospedale in Fiera al Portello

Riaperto l'ospedale in Fiera al Portello

Milano, 13 novembre 2020 - Uno spiraglio di ottimismo durante la seconda ondata di Coronavirus in Lombardia: l'indice di contagio Rt è quasi dimezzato rispetto a una settimana fa. La conferma arriverà nelle prossime ore ma già oggi c'è un dato che fa pensare che il mini lockdown e il Dpcm successivo abbiano migliorato la situazione. Ma per quanto riguarda un alleggerimento delle misure (la Lombardia è in 'zona rossa') non ci sono ancora certezze. 

Fontana: "Valuteremo misure per possibili allentamenti"

"Noi seguiamo con attenzione l'evoluzione dell'epidemia in tutta la Regione, ed è ovvio che se ci fossero le condizioni su tutto il territorio lombardo per realizzare alcuni allentamenti sarebbero valutati", ha detto il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, in occasione dell'apertura del Drive through per tamponi antigenici di via Novara. Tuttavia, ha aggiunto, "bisogna attendere le due settimane: la prima è passata ma, come mi ha ribadito il ministro della Salute Roberto Speranza, non prenderà alcun provvedimento prima delle due settimane, quindi a partire dalla prossima". In ogni caso, ha sottolineato Fontana, anche "l'ordinanza del 21 ottobre scorso dovrebbe iniziare a dare presto risultati in leggero miglioramento".  Proprio guardando con ottimismo al futuro, Fontana spera che l'Ospedale  in Fiera basti: "Con un allargamento mi auguro proprio che non ci sia bisogno di altre strutture. Sono convinto che ci siano ancora delle possibilità di allargamento e quindi penso e mi auguro che questo allargamento sarà sufficiente, perché qualcosina potrà iniziare a migliorare nei prossimi giorni".  E riguardo un possibile rimpasto in Giunta ha tagliato corto: "Mi sto occupando dei problemi legati esclusivamente all'epidemia e alla cura dei lombardi". Nessun commento dunque riguardo l'ipotesi di un supercommissario per la sanità.

Ats Milano: "Rt vicino a 1 grazie a ordinanza"

Ottimismo anche da Ats Milano. L'indice di Rt a Milano "ieri era a 1,25" e, come ha spiegato il direttore generale dell'Ats del capoluogo lombardo, Walter Bergamaschi, "le misure intraprese con l'ordinanza delle settimane scorse cominciano ad avere il loro effetto. L'indice Rt è sempre superiore a 1, quindi i nuovi casi continuano ad aumentare ogni giorno, ma si sta avvicinando al valore di 1, che significa il valore di picco, in cui sostanzialmente il numero di contagi rimane stabile". Bergamaschi ha spiegato che, "per riuscire a ridurre il numero di nuovi casi ogni giorno, l'indice deve scendere sotto la soglia dell'1. Però siamo stati con un indice superiore a 2 due settimane dopo l'avvio delle scuole e oggi ci stiamo riavvicinando al valore 1". Il dg di Ats Milano ha chiarito che si riprenderà a fare il tampone ai contatti stretti di positivi "quando la curva epidemica ce lo permetterà". "In questo momento la nostra priorità è arrivare più rapidamente possibile alla diagnosi quindi la priorità è garantire il tampone a chi non sta bene. Il tampone di uscita dalla quarantena è previsto opzionalmente", ha detto Bergamaschi, confermando che "a oggi circa 250 medici di famiglia, circa il 10%, hanno dato l'adesione" a effettuare i tamponi rapidi in studio, e "in 65 casi hanno chiesto di poter avere sedi esterne". "Gli stiamo fornendo i test - ha concluso -, quindi credo che a oggi ancora non sia stata avviata l'attività dei test in studio, lo sarà nei prossimi giorni".

Gallera: "Efficacia misure adottate in Lombardia"

Anche l'assessore al Welfare Giulio Gallera è sicuro che le azioni messe in campo da Regione Lombardia abbiano rallentato in maniera significativa l'indice Rt. "Dal mese di ottobre - ha  detto - il presidente Fontana ha adottato un modello di confronto settimanale con i sindaci dei comuni capoluogo e i capigruppo di maggioranza e opposizione per tenerli informati nel dettaglio sull'andamento dei contagi e per condividere con loro una strategia anche sulla base delle riflessioni, dei suggerimenti e delle proposte dei nostri tecnici. Accanto al Cts con una delibera di Giunta è stato individuato un 'comitato indicatori' fatto da esperti che ha proprio il compito di valutare le curve e le proiezioni di sviluppo del contagio e di fare proposte sulle azioni da prendere". Gallera ha spiegato che "queste proposte sono state sempre oggetto di una riflessione con i rappresentanti dei Comuni lombardi, comprese Anci e Upl, e da lì si sono generate prima l'ordinanza con il divieto dell'asporto dopo le 18 e il blocco dello sport amatoriale e successivamente quella del coprifuoco alle 23, che poi è stato adottato da altre Regioni. Quello che oggi stiamo misurando è il risultato in questo caso positivo di quelle misure". "Come ormai abbiamo imparato - ha aggiunto l'assessore - dopo 15 giorni si coglie l'efficacia delle misure che si adottano, quindi oggi questa riduzione dell' Rt, che era salito in Regione Lombardia ben oltre il 2 e che oggi si attesta sull'1,5 - a Milano dalle elaborazioni dell'Ats ci dicono intorno all'1,3-1,2 - è segno di quel risultato. Dovremo misurare l'efficacia delle azioni del Dpcm, che è stato introdotto venerdì scorso, quindi una settimana fa, tra qualche giorno». Tuttavia, «se in termini di trend la situazione dà qualche segnale di spiraglio positivo, tutto questo non si sta traducendo in una riduzione di pressione sugli ospedali, che sono oggi in situazione molto complicata», ha concluso. 

Per approfondire: Cos'è l'indice Rt e perchè è così importante

Spada: "Si avvicina il picco dei contagi"

Intanto, Paolo Spada, di professione chirurgo vascolare all’Humanitas di Milano, ha fatto sapere che ci stiamo avvicinando al picco dei contagi della seconda ondata. "Sì, proprio così. Da qualche giorno, confrontando i dati quotidiani dei nuovi positivi su base settimanale, si può notare un calo dell’incremento delle infezioni. Solo un paio di settimane fa era pari al 100%, poi si è scesi progressivamente al 60%, ora siamo attorno al 15 per cento. La curva si sta piano, piano appiattendo, come è normale nell’economia di una qualsiasi epidemia che di per sé conosce una fase esponenziale, seguita da una stabilizzazione e da una flessione, per arrivare al picco e poi scendere". Poi, ha sottolineato: "La geolocalizzazione dell’infezione è diversificata da regione a regione, meglio ancora, da provincia a provincia. Per questo, considerando anche le chiamate in arrivo al 118 per Covid, in flessione negli ultimi giorni, possiamo pensare che già entro questa settimana o i primi giorni della prossima, province come quella di Milano, e a seguire altre della Lombardia (Monza, Lodi, Pavia, Lecco), arrivino al picco. Altre regioni lo raggiungeranno più tardi. E non sarà un picco brusco come quello di aprile".

Per approfondire -  "Il 90% dei positivi è asintomatico". Ma è contagioso?

Da luglio a novembre, l'autostrada del virus

Da luglio a novembre, tra curve in discesa e curve in salita, l'autostrada del virus (IL GRAFICO) va dritto al cuore popoloso della Lombardia. La cartina delle strade seguite dal virus nella seconda ondata, disegnata con i numeri dell’espansione dei casi in rapporto alla popolazione, certifica la sovraesposizione di Milano, dell’hinterland, di Monza e del Varesotto, dove nelle ultime ore torna a salire anche la quota di positivi fra i testati. Mentre Bergamo, devastata dai lutti di marzo e aprile, spinti anche dalla mancata istituzione della zona rossa, è invece l’area dove l’incidenza del Covid19 è cresciuta di meno in Lombardia.