Coronavirus, Galli: "La curva sale oltre le previsioni, avremo numeri come la Francia"

L'infettivologo del Sacco: "L'intero sistema sanitario è già coinvolto al punto da fare molta fatica a rispondere a qualsiasi altra necessità dei cittadini"

L'infettivologo Massimo Galli (Dire)

L'infettivologo Massimo Galli (Dire)

Milano, 29 ottobre 2020 - Da una parte la curva che segna l'andamento di Covid-19 in Italia "sale secondo le previsioni, dall'altra probabilmente, ma devo verificarlo, forse oltre le previsioni: e questo è estremamente allarmante". Lo ha detto l'infettivologo dell'ospedale Sacco di Milano Massimo Galli, intervenendo questa mattina alla trasmissione 'Agorà' su Rai 3.

"Ed è lì da vedere anche la situazione degli ospedali", aggiunge lo specialista tracciando il quadro della situazione attuale sul fronte sanitario. "Autorizzato dalla direzione sanitaria, dico semplicemente che a ieri sera" all'ospedale Sacco di Milano "avevamo 19 pazienti intubati, 47 persone in Cpap su 300 ricoverati, ed eravamo già arrivati ad aver riempito tutto quello che avevamo ulteriormente aperto. L'ospedale a oggi ha attivato oltre 300 letti per il ricovero Covid. Abbiamo già riconvertito di tutto e di più. L'ortopedia non è più un'ortopedia ma è un reparto Covid, per capirci. Abbiamo già riconvertito tutto quello che si poteva riconvertire, a 30 letti al giorno, per arrivare all'attuale situazione e probabilmente non basterà. La situazione è decisamente pesante. Anche per sostenere gli sforzi di tutti i collaboratori, dico che stiamo tenendo duro e anche parecchio. Ma più di tanto non puoi tirare la corda, perché rischia di spezzarsi".

Galli è quindi molto preoccupato per gli scenari che potrebbero attendere il Paese: "Praticamente l'intero sistema sanitario è già coinvolto al punto da fare molta fatica a rispondere a qualsiasi altra necessità dei cittadini dal punto di vista della salute. E questo è l'aspetto che io trovo uno dei più angoscianti e preoccupanti. Probabilmente andiamo verso una soluzione vicina a quella della Francia. Ricordiamoci che li abbiamo esattamente avanti a noi, anche se di poco". L'esperto cita la Francia che ha annunciato un lockdown nazionale da venerdì, con le scuole che resteranno però aperte. E puntualizza che per l'Italia si tratta di capire "quando arriveremo alla situazione francese, non se vi arriveremo". "A me - chiarisce - l'idea di un nuovo lockdown totale sconvolge abbastanza per tutto quello che va a significare. Io mi auguro veramente che si riesca a mettere in piedi quanto basta per riuscire a limitare i danni e riuscire a venirne fuori senza arrivare a questo. Però temo che si sia molto vicini, soprattutto in determinate aree del Paese".