Coronavirus in Lombardia, bollettino oggi 12 ottobre: 696 casi e tre decessi

Cala rapporto tamponi-positivi, oggi al 4,9%. Nuovo incremento dei ricoveri: +2 in terapia intensiva e +30 negli altri reparti

Coronavirus (Ansa)

Coronavirus (Ansa)

Milano, 12 ottobre 2020 - Netto calo dei nuovi casi, decessi stabili e nuovo incremento dei ricoveri. E' quanto emerge dal bollettino di oggi, lunedì 12 ottobre, della Regione Lombardia per l'emergenza Covid-19. Sul territorio lombardo nelle ultime 24 ore sono stati registrati 696 casi di coronavirus, di cui 74 'debolmente positivi' e 5 a seguito di test sierologico. I decessi sono stati 3 (come domenica), per un totale dall'inizio dell'epidemia di 16.988. I tamponi effettuati sono stati 13.934 (totale complessivo: 2.332.922). Ieri, a fronte di 15.590 tamponi, c'erano stati stati 1.032 positivi. La percentuale di tamponi rispetto ai positivi di oggi è pari al 4,9%, in calo rispetto a domenica, quando si era attestata al 6,6%. Per quanto concerne la pressione sugli ospedali, altro nodo fondamentale della gestione dell'emergenza, i guariti/dimessi di oggi sono 163 (totale complessivo: 83.353, di cui 1.472 dimessi e 81.881 guariti) mentre i pazienti in terapia intensiva sono aumentati di 2 unità (50 in totale) e i ricoverati sono cresciuti di 30 (463).  

I dati di oggi 12 ottobre

Emergenza Covid-19, i dati del 12 ottobre della Regione Lombardia
Emergenza Covid-19, i dati del 12 ottobre della Regione Lombardia

I dati delle province lombarde

La prima provincia per nuovi casi è sempre quella di Milano, con 363 casi giornalieri, di cui 184 a Milano città. Al secondo posto Varese con 51 nuovi positivi, seguita da Bergamo (+45) e Brescia (+44). Aumento di 41 a Monza e Brianza, di +34 a Lecco e di +31 a Pavia e di +26 a Como. A  Lodi crescita di 11 casi, a Cremona di 7, a Mantova di 6. A Sondrio 4 nuovi casi.

In Italia 4.619 casi e 39 morti

Allargando lo sguardo, a livello nazionale in Italia sono 4.619 nuovi casi (con 85mila tamponi) e 39 morti. Ricoveri +302, terapie intensive +32. La Lombardia è la regione con il più alto incremento di casi giornalieri (696 con 13.934 tamponi), seguita a stretto giro dalla Campania (662 casi con 7.405 tamponi), terza la Toscana (466 casi e 8.958 tamponi). Sul fronte dei ricoveri al primo posto il Lazio (927), seguito dalla Campania (485) e della Lombardia (463). Per quanto concerne le terapie intensive la regione a sentire la pressione più forte sugli ospedali è il Lazio (78 pazienti), seguito dalla Campania (64) e dalla Lombardia (50). (I dati regione per regione / TABELLA)

Galli: situazione non è come a marzo aprile ma comunque allarmante

Per Massimo Galli, primario di Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, "la situazione non è quella di marzo, né quella di aprile, ma è allarmante".  "Posso essere condizionato - ha ammesso parlando dell'aumento dei contagi di Covid-19 e dei ricoveri in Italia - dal lavorare in un luogo che è la prima retrovia dell'epidemia, dove i malati arrivano prima e sono più gravi. Ma l'ultima settimana è indicativa di qualcosa che non va come vorremmo, e ancor di più gli ultimi giorni". "Ripeto, non siamo nella situazione di marzo o aprile, e mi auguro che non ci torneremo, ma per non tornarci bisogna prendere atto di una situazione su cui bisogna intervenire", ha aggiunto. 

Pesenti: stop a happy-hour per 2/3 settimane

Antonio Pesenti, direttore del dipartimento di Uoc Anestesia-Rianimazione del Policlinico di Milano e coordinatore delle terapie intensive nell'Unità di crisi della Regione Lombardia per l'emergenza coronavirus, ha lanciato un appello: "Bisogna fare qualche sacrificio ancora per non capitolare nell'inverno - ha detto -. E' una mia idea personale, ma i giovani possono e dovrebbero rinunciare per due o tre settimane all'happy hour. Adesso si chiederebbe un sacrificio modesto per un breve periodo. Se torniamo alla situazione di marzo-aprile sarà più difficile dominarla"

Fontana: no a un nuovo lockdown

Quella contro il coronavirus è una lunga battaglia. Come ribadito dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, parlando all'assemblea di Assolombarda: "Dobbiamo cercare di convivere con questo virus e chiedere ai cittadini di attenersi a quei comportamenti che sono sufficienti per contenere la diffusione del virus", ha aggiunto. "Noi facciamo il possibile per spegnere i focolai e mantenere la sanità ordinaria". Un eventuale lockdown "lo contrasteremo, perché ho detto e ripetuto che il nostro Paese in questo momento non può permettersi un altro lockdown. Bisogna cercare di creare quelle condizioni che, come ha detto il Presidente della Repubblica, per tutelare la salute, ma per tutelare anche l'economia. Non si può fare diversamente", ha sottolineato. Infine, ha assicurato: "Oggi parleremo con il Governo, cercheremo di ottenere delle misure che non vadano a incidere sull'economia".