
Giorgia Gregorio, 18 anni
Como, 23 ottobre 2015 - È un mantra e non deve diventare un’ossessione: «Devo ancora crescere tanto e ne ho di strada da fare». Giorgia Gregorio ha un punto di partenza ben chiaro in testa – l’oro ai Mondiali di Busan nel 2013 è stato (finora) il culmine della sua carriera - ma la 18enne di Lezzeno non si sente per nulla appagata. A dimostrazione di ciò la stella lariana è volata in Messico dove dal 27 ottobre tenterà il bis mondiale a Cancun.
«Le sensazioni sono positive. Purtroppo con la scuola, e il freddo, non ho potuto allenarmi come in estate.Sono andata a sciare due-tre volte a settimana per provare la mia run. Ora che sono in Messicvo avrò una settimana per ambientarmi per allenarmi a dovere». In Messico dovrà gareggiare negli Open. «Rispetto alle categoria Junior ci gareggiano le migliori atlete del wakeboard. Questo gruppo, infatti, è composto da ragazze di livello assoluto, che praticano anche questo sport a livello professionistico. Da un lato sarà molto dura, ma dall’atro sarà molto bello ed emozionante potersi confrontare con queste fuoriclasse».
«La Nazionale? Siamo molto forti, ma non voglio sbilanciarmi. Due anni in fa in Corea del Sud dovevamo arrivare terzi nella classifica a squadre, ma alla fine ci siamo classificati quarti dietro, proprio, i padroni di casa. In Messico Stati Uniti e Australia, oltre ai messicani, ci daranno battaglia. Noi siamo coscienti dei nostri mezzi e daremo il massimo». Per ora Giorgia si dice soddisfatta della sua stagione. «Ho vinto l’oro ai Giochi del Mediterraneo di Pescara, agli Italiani Assoluti e di Categoria, oltre alla ciliegina sulla torta, il Tour del Lario. Quest’anno è stata una stagione molto impegnativa, ma i fuochi d’artificio devono ancora arrivare».
Giorgia è una delle poche in Italia ad essere sponsorizzata. «Il wakeboard non è molto diffuso da noi e per questo le aziende non fanno i salti mortali per sponsorizzarti. Io grazie ai miei risultati sono riuscita a farmi conoscere e per questo ho trovato sponsor». E intanto pensa a cosa fare da grande «Non lo so ancora: devo finire il liceo linguistico, mentre nel frattempo continuo con la tavola. Mi piacerebbe, comunque, rimanere in questo mondo, ma in Italia. Non penso, infatti, che andrò negli Stati Uniti per diventare un professionista».