PAOLA PIOPPI
Cronaca

Como, ricostruivano e spendevano le banconote da smaltire: indagati due vigilantes

Nei guai due dipendenti della Mondialpol Vedetta2 del capoluogo. L’ipotesi di reato è peculato in concorso dopo la spendita del denaro al casello dell’autostrada

Controlli della polizia

Controlli della polizia

Como – La prima e unica denuncia, con cui si segnalava la spendita di una trentina di banconote da 50 euro macchiate di inchiostro, tagliate e ricomposte come un puzzle, è arrivata da Autostrade per l’Italia. Banconote con le quali tra gennaio e febbraio di due anni fa, erano stati ripetutamente pagati pedaggi da 2,30 euro alla barriera di Grandate. Le indagini, affidate alla squadra di polizia giudiziaria della Polizia Stradale di Como, e coordinate dal sostituto procuratore Simona De Salvo, sono partite dalla individuazione delle auto il cui transito corrispondeva a quei pagamenti. Arrivando ora a notificare un avviso di conclusione delle indagini, con l’ipotesi di peculato in concorso, a due dipendenti della Mondialpol Vedetta2 di Como, Placido Pacileo, 46 anni e Maria D’Alba, 42 anni, entrambi di Fenegrò.

La ricostruzione a ritroso, per arrivare a capire la provenienza di quelle banconote, tutte ricomposte e incollate con pezzi di nastro adesivo, ha portato ai due indagati, in quanto proprietari delle auto correlate all’utilizzo delle banconote, senza però arrivare alla certezza che sui veicoli ci fossero esattamente loro al momento del transito dal casello. Ma contemporaneamente, gli investigatori hanno acquisito informazioni direttamente alla Mondialpol, scoprendo che alcuni mesi prima, era stata segnalata l’esplosione di due buste contenenti denaro, destinate originariamente agli uffici postali, per un totale di 65mila euro, i cui dispositivi di sicurezza, come avviene abitualmente, le avevano macchiate di inchiostro colorato per renderle inutilizzabili. Quegli episodi, erano stati messi in relazione con Pacileo, le cui mansioni all’epoca riguardavano l’Ufficio Caveau che si occupava della gestione e smaltimento del denaro non più utilizzabile. Arrivando così a ipotizzare che quelle banconote tagliate e ricomposte, potessero essere i pezzi ancora utilizzabili e non segnati da inchiostro, di quelle destinate al macero. Trasformate in nuovi pezzi da 50 euro, con un lavoro certosino di recupero e assemblaggio. Ora Pacileo e la D’Alba, difesi dall’avvocato Giuseppe Fadda, sono stati raggiunti dall’avviso di conclusione delle indagini, e avranno facoltà di accedere agli elementi raccolti a loro carico, e di difendersi, anche chiedendo di essere interrogati per rendere la loro versione.