Como, la Ticosa si mangia altri sei milioni

Prima di poter rimettere piede di nuovo nell’ex area Ticosa si dovrà attendere ancora non meno di un anno e mezzo e soprattutto spendere altri soldi

L'area della Ticosa

L'area della Ticosa

Como, 21 febbraio 2018 - Altro che un hub della creatività, come proponeva Officina Como, prima di poter rimettere piede di nuovo nell’ex area Ticosa si dovrà attendere ancora non meno di un anno e mezzo e soprattutto spendere non meno di 5 milioni di euro, che prudenzialmente Palazzo Cernezzi ha arrotondato a 6 pur di non avere altre brutte sorprese. Un conto che al netto degli oltre 4,5 milioni già spesi per la bonifica lievita a quasi 11 milioni di euro, un terzo di quel che dovrebbero costare a consuntivo le paratie con l’aggravante che da qui non si vede neppure il lago. A snocciolare le cifre ci ha pensato ieri pomeriggio l’assessore all’Ambiente, Marco Galli, rispondendo in commissione dell’avanzamento delle opere di bonifica dell’area che dal dicembre scorso è tornata nella piena disponibilità di Palazzo Cernezzi.

Nei giorni scorsi il sindaco, Mario Landriscina, aveva già annunciato che sul tema Ticosa gli uffici erano al lavoro già da tempo, «al netto di imprevisti e lungaggini varie i lavori di bonifica dovrebbero essere conclusi entro l’inverno del 2020», ha spiegato l’assessore Galli, anche se quando c’è di mezzo il Comune sono in pochi a prendere per oro colato i cronoprogrammi. Il progetto di bonifica della «cella 3» è stato messo nero su bianco e adesso si attendono il via libera da parte di Villa Saporiti che dovrà esprimersi entro la primavera prossima. Nelle intenzioni del Comune l’appalto dovrebbe essere istruito per giugno, ben sapendo che trattandosi di una gara europea i tempi non saranno velocissimi. «Contiamo di affidare i lavori alla ditta vincitrice entro gennaio del 2020 – ha proseguito l’assessore – poi entro la primavera partiranno i lavori che dovrebbero concludersi entro l’inverno». Insomma per un altro anno buono l’area ex Ticosa continuerà a rimanere quel che è stata negli ultimi dieci anni: un’enorme spianata vuota dove anche riuscire a realizzare un parcheggio a raso sarebbe un enorme passo avanti. Di buono c’è che almeno si può guardare da un capo all’altro dell’area, dopo che il Comune per motivi di sicurezza aveva abbattuto gli alberi già l’autunno scorso.