Sono accusati di estorsione Due canturini a processo

L’accusa di estorsione, di cui ora devono rispondere davanti al Tribunale Collegiale di Como, è scaturita dalle trattative per le cessione di quote societarie di un bar di Ponte Chiasso. Anna Favero, 67 anni e Nicola Marino, 53 anni (canturini), sono stati rinviati a giudizio per luglio del prossimo anno, quando si aprirà il processo per i fatti che sarebbero accaduti tra marzo 2019 e maggio 2020. Le indagini condotte dalla Guardia di finanza di Ponte Chiasso, coordinata dal sostituto procuratore Giuseppe Rose, sono partite dalle denunce presentate dalle due vittime, assistite dall’avvocato Miriam Antonaci e ora costituite parte civile nel processo. Tutto sarebbe scaturito dalla scissione della società di cui Marino faceva parte con altro due soci, attuali parti offese, e dalla cessione delle quote societarie, a cui era interessata la Favero. Si sarebbe così innescata una scia di forti pressioni nei confronti dei due soci, con minacce di fargli "trovare gli albanesi al bar", oppure di mandare la Guardia di finanza per rovinarli, o ancora di far visita "a tua madre, tua moglie e i tuoi figli". Arrivando così, secondo le accuse, a farsi consegnare "somme di denaro in misura notevolmente superiore a quanto dovuto in relazione alla liquidazione delle quote societarie". Ma anche successivamente, dopo la liquidazione del socio, per i due ex sarebbero ricominciate le minacce di aggressioni nei confronti loro e dei loro familiari. Costringendo così i due a consegnare 20mila euro non dovuti, con pagamento di 200 o 300 euro. I due imputati, decisi a sostenere le loro ragioni, hanno deciso di andare a dibattimento. Pa.Pi.