Smart working Patto in casa di Agam per i collaboratori

Baccelloni, Risorse umane: "Secondo noi serve il coraggio di immaginare un futuro migliore"

Il gruppo Acsm-Agam ha raggiunto un accordo innovativo sull’utilizzo dello smart working per i propri lavoratori, siglando un’intesa con le associazioni sindacali di categoria. L’intesa coinvolge il 43% dei lavoratori impiegati che rappresenta la totalità dei ruoli compatibili con le modalità di lavoro smart, in base all’accordo dal 20% al 60% del tempo di lavoro potrà essere organizzato a distanza su base mensile o bimestrale. Il 54% di lavoratori avrà la possibilità di lavorare da casa fino al 60% del proprio monte orario e a tutti verrà data la possibilità di scegliere di lavorare, in presenza, dalla sede più vicina al proprio domicilio anche se diversa da quella aziendale di appartenenza. "Si tratta di uno degli accordi più innovativi del settore – precisa l’amministratore delegato Paolo Soldani – in cui flessibilità e autonomia, fiducia e responsabilizzazione, benessere delle persone e sostenibilità costituiscono i pilastri fondanti di un nuovo modello organizzativo". Lo smart working è stato introdotto nel Gruppo ancor prima della pandemia, che ha poi accelerato, e in alcune fasi reso indispensabile, il ricorso al lavoro agile. "Superata la fase dell’emergenza sanitaria, molte aziende si sono domandate se fosse opportuno investire in una nuova normalità oppure ritornare a lavorare come si era sempre fatto. A questa domanda ciascuna organizzazione ha risposto e sta rispondendo in modo diverso – spiega Damiano Baccelloni, direttore Risorse Umane - Secondo noi, serve soprattutto il coraggio di immaginare un futuro migliore". R.C.