Sanità, patto a salvaguardia dell’ambiente

Il mondo sanitario di Brescia si impegna per ridurre l'impatto ambientale, firmando un protocollo per promuovere la sostenibilità e adottare pratiche eco-friendly.

Sanità, patto a salvaguardia dell’ambiente

Sanità, patto a salvaguardia dell’ambiente

Il mondo sanitario fa rete per ridurre il proprio impatto sull’ambiente. Una novità, perché poche sono esperienze analoghe in Italia, che è partita di fatto ieri con la firma del protocollo, nella sede dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Brescia, tra 17 realtà riunite attorno al tavolo da Ats Brescia (Asst, ordini professionali, Comune di Brescia, Università degli studi di Bresci). "Firmare il protocollo – spiega Claudio Sileo, direttore generale Ats Brescia – significa affermare che la sostenibilità diventa la priorità. L’ambito sanitario è infatti responsabile di una quota rilevante di danni all’ambiente, per vari motivi. Vogliamo avviare una serie di impegni per ridurre concretamente questo impatto".

Esempi pratici possono essere la sostituzione del gas anestetizzante che attualmente è in uso nelle sale operatoratorie con gas altrettanto efficienti ma meno impattanti. Altro punto è la raccolta differenziata che, per motivi organizzativi, negli ospedali non viene fatta. "Dovremmo dare il buon esempio – sottolinea Sileo – ed invece abbiamo tonnellate di rifiuti che non sono raccolti in modo differenziato". Eppure proprio il mondo sanitario è testimone dell’impatto dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici sulla salute: la rivista Lancet ha dichiarato l’emergenza climatica la più grave minaccia per la salute dell’uomo e la sopravvivenza della specie del XXI secolo. "Abbiamo due obiettivi fondamentali – sottolinea Sileo – la diffusione della cultura tra gli operatori sanitari e l’avvio di iniziative concrete". Dopo la firma del protocollo, si lavorerà in particolare su nove temi, dalla gestione energetica degli edifici all’alimentazione sana e sostenibile alla gestione degli acquisti. Tra i progetti, c’è già l’ipotesi di agevolare, insieme ai Comuni, l’uso dei mezzi pubblici per i 1700 operatori sanitari che fanno assistenza domiciliare in Ats Brescia.

F.P.