Como, automobilista accusato di omicidio stradale per l’inversione vietata

Marco Sberna, 33 anni, si era schiantato con la sua moto contro il Suv che stava facendo manovra

La scena dell'incidente mortale

La scena dell'incidente mortale

Como - A conclusione dei rilievi tecnici iniziati la notte del 18 luglio scorso, il sostituto procuratore di Como Simone Pizzotti, ha formalizzato l’accusa di omicidio stradale a Francesco Topputi, 59 anni, barese domiciliato in Lussemburgo, ritenendolo responsabile dell’incidente costato la vita a Marco Sberna, 33 anni di Bizzarone, responsabile di sala del ristorante Materia di Cernobbio.

Aveva appena smontato il suo turno di lavoro, e si era messo alla guida della sua Ducati, avviandosi verso via Asiago, sul rettilineo percorso decine di volte, ogni giorno e ogni notte, mentre percorreva il tragitto tra casa e lavoro. Ma quella sera, poco dopo la 1.30, nel tratto all’altezza del civico 71, si era trovato davanti la Bmw X6 guidata da Topputi, che un attimo prima aveva iniziato una manovra di inversione di marcia. La vittima non aveva potuto evitarlo, finendo dritto nella fiancata sinistra dell’auto, con un urto che lo ha sbalzato a terra. All’arrivo dei soccorritori del 118, il motociclista era già morto, ucciso sul colpo da quell’urto improvviso e violento. Topputi, anche lui ristoratore, era in viaggio dal Lussemburgo, dove vive, diretto Bari, la sua città di origine.

Aveva sbagliato strada, e deciso di tornare indietro dopo aver accostato e consultato il navigatore. Iniziando così una manovra di inversione in un punto vietato, confidando nell’ora tarda, nell’apparente assenza di veicoli: ma quando ha iniziato a invadere la corsia opposta, la Ducati di Sberna era già in avvicinamento. Negativo ai test per accertare la presenza di alcol o stupefacenti, era stato indagato per omicidio stradale, arrivando ora alla formalizzazione dell’accusa.