Mortale fuori dal ristorante, la parola passa ai periti

Il procuratore Massismo Astori ha disposto la ricostruzione cinematica dell’incidente

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Una ricostruzione cinematica dell’incidente costato la vita a Giorgio Civetta (nella foto), investito e ucciso sabato notte sulla statale Regina a Gravedona. È stata disposta ieri dal sostituto procuratore di Como Massimo Astori, che ha dato incarico a un consulente tecnico, chiedendo di riprodurre la dinamica e la traiettoria seguita dall’auto in quegli ultimi attimi prima dell’incidente, ma anche la velocità e ogni aspetto possa essere di interesse, anche le cause della perdita di controllo. Maicol Canton, il ventiseienne di Pordenone finito in carcere con l’accusa di omicidio stradale, durante il suo interrogatorio con il giudice ha detto di essere stato abbagliato da un veicolo che procedeva in senso contrario, e di aver azzardato una manovra per evitare di colpire altre auto, finita invece con la perdita di controllo della Subaru Impreza che stava guidando, Auto di proprietà del padre, che lui utilizzava nonostante al revoca della patente di guida che gli era stata notificata a settembre dal Prefetto di Como, ultimo atto di un iter di sospensione iniziato cinque nani fa e mai sanato.

Così l’esito di questo accertamento, andrà a integrare le informazioni derivanti dall’autopsia, svolta martedì, di cui non sono ancora stati comunicati gli esiti, i rilievi dei carabinieri e i test tossicologici, che dovranno precisare a quale percentuale corrisponde l’esito di positività a cannabis e alcol rivelato dal testo di ingresso in ospedale. Canton, istruttore di kite surf che da tempo vive nel Comasco, si trova ora in carcere in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare per omicidio stradale pluriaggravato, che potrebbe costargli una condanna a diversi anni di carcere.

Il gip Carlo Cecchetti ha ritenuto che sussistessero due fondamentali pericoli ostativi del suo ritorno in libertà o degli arresti domiciliari. Innanzi tutto il pericolo di reiterazione del reato, in particolare della guida pur non essendo in possesso di patente, ma anche il pericolo di inquinamento delle prove: nell’immediatezza, avrebbe infatti detto a un passante che aveva assistito all’incidente, di non chiamare i carabinieri, perché stava guidando senza patente. Pochi attimi dopo, la pattuglia dei militari era in posto, raccogliendo anche questa testimonianza.

Pa.Pi.