Morosità incolpevole . Il Comune va in soccorso di chi rischia lo sfratto

Famiglie o single non riescono a pagare l’affitto .

Morosità incolpevole . Il Comune va in soccorso di chi rischia lo sfratto

Morosità incolpevole . Il Comune va in soccorso di chi rischia lo sfratto

Licenziamento, ma anche la mobilità e il mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipici. Accordi aziendali o sindacali che hanno portato a una riduzione dell’orario di lavoro, la cessazione di attività professionale o impresa, malattia grave, infortunio o morte di un componente del nucleo familiare che ha comportato la riduzione del reddito. Sono numerose le famiglie, le coppie o le persone sole che da una situazione di normalità si sono ritrovate a non riuscire più a pagare l’affitto di casa rischiando di finire per strada, senza un tetto. Nel corso del 2023 almeno 312 famiglie bergamasche si sono trovate nella condizione che tecnicamente viene definita di "morosità incolpevole". Tutti casi che sono stati registrati nell’Ambito 1, quello che comprende i Comuni di Bergamo, Torre Boldone, Ponteranica, Sorisole e Orio al serio, di cui 240 solo nel capoluogo orobico. Questi casi "sotto sfratto" sono arrivati ai servizi sociali, intervenuti, grazie a sostegni regionali, con circa 1 milione di euro, contributi per pagare l’affitto: fino a 10 mensilità coperte o fino a un massimo di 3.600 euro a domanda. "Le domande di contributo sono ancora - spiega Marcella Messina, assessore alle politiche sociali del Comune di Bergamo e presidente dell’Ambito 1 -. Sia per l’alto costo delle utenze nel corso del 2022 e del 2023, sia per il costo medio degli affitti. Si tratta di famiglie i cui componenti avevano un lavoro e lo hanno perso o che si trovano ad affrontare un periodo difficile". Non si parla di case popolari, ma di appartamenti affittati alle condizioni di libero mercato, con contratti stipulati tra privati e privati.

Michele Andreucci