La vasca di laminazione della cava di Brenno a Costa Masnaga è stata allegata e sono state attivate anche tutte le altre opere di difesa idraulica gestite dai tecnici del Parco Valle Lambro. Le contromisure tuttavia questa volta non sono bastate a risparmiare l’esondazione del fiume a Milano, perché il maltempo ha imperversato soprattutto più a sud degli sbarramenti.
Le infrastrutture anti-piena hanno comunque permesso di limitare i danni, impedendo che il Lambro si gonfiasse ulteriormente e Milano venisse sommersa ancora di più dall’acqua. "Sono state attivate, ognuna con funzioni specifiche, tutte le difese sull’asta del fiume – conferma Marco Ciceri, presidente del Parco Calle Lambro -. Il fiume e il torrente Bevera sono alleggeriti per evitare o limitare possibili criticità dovute al fatto che gli eventi atmosferici si sono verificati soprattutto nella parte meridionale del Parco Valle Lambro".
La vasca nella ex cava di Brenno, ancora in fase di ultimazione, consentirà a pieno regime di stoccare fino a quasi 2 milioni di metri cubi, riducendo di due terzi la portata che il torrente Bevera di Molteno immette nel Lambro. Ci sono poi il Cavo Diotti, cioè la diga del lago di Pusiano e la diga delle Fornaci di Inverigo, che permettono di invasare e bloccare complessivamente più di 2 miliardi di litri d’acqua. Proprio il Bevera ha rotto gli argini a Bulciago e ha allagato la strada di collegamento con la stazione di Cassago, che è stata chiusa. Bloccate diverse arterie pure tra Lomagna e Osnago.
A Suello, sempre per allagamenti, è stato chiuso lo svincolo tra la 36 e la 639. A Merate le tubature sotterranee gonfie d’acqua hanno sollevato l’asfalto in prossimità di un incrocio con la ex 36. La nuova Lecco – Ballabio è stata chiusa in discesa. Sulla SP 63 per Morterone, sono caduti alcuni massi. Uno smottamento ha interessato la ex Sp 65 di Esino. Problemi pure sulla linea Milano - Tirano con corse cancellate e ritardi, e sulla Milano – Molteno - Lecco e Como, per un guasto. Daniele De Salvo