Locate, ucciso a colpi di pistola altrove e abbandonato in un campo: è giallo

Aveva soldi e droga in tasca l'uomo trovato morto e ucciso con un colpo di pistola al petto

Carabinieri

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Locate Varesino (Como), 18 marzo 2018 - Ucciso chissà dove, e poi scaricato in un campo a ridosso della zona boschiva di via Garibaldi, con un colpo di pistola in mezzo al petto. Senza un documento in tasca, nulla che finora abbia consentito di identificarlo. Forse legato all’ambiente dello spaccio di droga, come suggerisce lo stupefacente che gli è stato trovato in tasca. Ma le ipotesi su cosa abbia causato l’omicidio di quell’uomo, di cui al momento non si conosce nemmeno la nazionalità, sono ancora tutte da costruire. 

A trovarlo, ieri mattina verso le 8.30, è stato un passante che stava facendo jogging: arrivato a un tratto di via Garibaldi in cui un campo confina con la radura, ha notato il cadavere a terra, avvisando subito i carabinieri. Assieme ai militari della Compagnia di Cantù, sono arrivati quelli del Nucleo Investigativo di Como, che per ore hanno svolto i rilievi sotto la pioggia, alla ricerca di tracce lasciate da chi era presente attorno a quel corpo prima del suo ritrovamento. La causa della sua morte non è apparsa immediatamente evidente, e solo il primo esame del medico legale, ha consentito di notare il piccolo foro in mezzo al petto, probabilmente provocato da una pistola di piccolo calibro. Un altro dettaglio su cui stanno lavorando gli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore di Como Simona De Salvo, è la mancanza di una scarpa: la vittima ne indossava una sola, ma il calzino del piede scalzo era pulito, e non infangato come sarebbe dovuto avvenire se fosse arrivato lì già in quelle condizioni. Sdraiato nel fango, ma con la calza sostanzialmente pulita.

Questo lascia pensare che l’omicidio sia avvenuto altrove, nel luogo in cui la vittima ha perso la calzatura mancante, per poi essere portato in via Garibaldi e qui scaricato. La morte potrebbe risalire a poche ore prima del ritrovamento, e quindi nella notte tra venerdì e sabato. Tutti aspetti su cui potrà essere più esaustiva l’autopsia, che sarà disposta nelle prossime ore.

Allo stesso tempo, gli inquirenti sperano che le impronte digitali dell’uomo possano essere presenti nelle banche dati dattiloscopiche, così da poter risalire alla sua identità, ma anche a eventuali precedenti di polizia, frequentazioni e attività. In altre parole, capire che vita facesse e collocarlo in un contesto da cui potrebbero partire le indagini. In questo momento si sospetta che possa trattarsi di un nordafricano, stando alle apparenze, senza però riuscire a dargli un’età. Inoltre la droga che gli è stata trovata addosso sarà analizzata per stabilire di che genere si tratta. In queste prime fasi le indagini sull’omicidio, il secondo in poche ore nel Comasco, sembrano basarsi essenzialmente su accertamenti tecnici, oltre che sulla ricerca di testimonianze.