"Io, in cella 22 giorni da innocente Ho un centro estetico, ce l’ho fatta"

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"Sì, ce l’ho fatta". Trattiene il respiro Lucia Fiumberti, come se volesse recuperare quel tempo che le è stato strappato una mattina di 15 anni fa. "Erano le 4,30, sono arrivati 7 carabinieri: mi hanno detto di andare con loro con un cambio perché comunque la mattina dopo sarei tornata. Invece..."

Invece?

"Invece sono stata 22 giorni in carcere (San Vittore) per un reato mai commesso (era accusata di una firma per un’autorizzazione, ndr) durante la mia attività alla Provincia di Lodi. Avevo già usufruito della procedura di mobilità per avvicinarmi a casa, a Como, e lavoravo nell’Amministrazione comunale. Ma da quel momento ho detto: “Mai più in un ente pubblico“".

Cosa ricorda del carcere?

"Entri e non sei nessuno. Nessuno ti considera. Non potevo vedere nessuno: ho chiesto di lavorare".

Quale impiego?

"Stiravo. Distribuivo farmaci e carta igienica. Durante l’arresto ho collaborato con errorigiudiziari.com e nel 2016 è stato realizzato anche un docufim. Lo psicologo mi ha consigliato di rivivere la vicenda".

Quando è riuscita a dimostrare la sua innocenza?

"Nel 2009, dopo il cambio di avvocato. Due anni".

Vita sconvolta?

"Sì, senza lavoro ho dovuto iniziare da capo: prima nei bar, poi un corso di shiatsu. Ho frequentato una scuola serale di estetica mentre lavoravo di giorno".

E ora?

"Ho aperto un centro di estetica e massofisioterapia: ce l’ho fatta. Sarò banale, ma dico a tutti di non mollare".

Rimborsata?

"Lo Stato mi ha riconosciuto 65mila euro. Io ne ho tirati fuori 90mila in spese legali". L.B.