La fine dello sci a bassa quota: "Un monito da quegli ecomostri"

Il rapporto di Legambiente che ha contato 21 impianti ormai dismessi in Lombardia e ora guarda alle Olimpiadi

La presidente di Legambiente Lombardia, Barbara Meggetto

La presidente di Legambiente Lombardia, Barbara Meggetto

Como - Il 2021 verrà ricordato come l’anno più nero per lo sci con gli impianti fermi e le località turistiche deserte a causa delle restrizioni per il contenimento del Covid. In compenso la neve non è mancata. Ma non è stata solo la pandemia a bloccare funivie e seggiovie, nel comprensorio alpino e prealpino lombardo a fronte di 669 chilometri di piste e 214 impianti di risalita ce ne sono 21 che risultano dismessi per assenza cronica di neve, perché falliti, in crisi o obsoleti. Strutture abbandonate a se stesse che si sono trasformate in ecomostri come ha denunciato Legambiente nel rapporto Nevediversa 2021.

"Queste installazioni spesso lasciano sul territorio ruderi delle stazioni di partenza e arrivo, piloni in cemento armato abbandonati, cavi in acciaio non rimossi – spiega la presidente di Legambiente Lombardia, Barbara Meggetto - Queste situazioni devono essere di forte monito a quello che potrebbe essere il destino degli impianti che verranno realizzati per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina. Ci chiediamo cosa potrà accadere sul territorio una volta passata l’euforia dei Giochi: se le condizioni climatiche ed economiche non dovessero consentire il rilancio tanto atteso, avremo altre cattedrali nel deserto? Per evitare di trovarci in situazioni già viste, come nei mondiali 2005 in Valtellina o nelle Olimpiadi di Torino del 2006, ci aspettiamo una forte vigilanza su progetti e conti economici, per proteggere le aree montane dagli appetiti speculativi che inevitabilmente vengono generati dai grandi eventi". Il caso della teleferica in località Entova – Scerscen nel Comune di Chiesa Valmalenco, gli edifici del villaggio turistico di Plan di Montecampione e del Villaggio di Preottone nel Comune di Artogne e Pian Camune in provincia di Brescia, dello skilift sul Monte Poieto nel Comune di Selvino - Aviatico dismesso addirittura negli anni ’60.