"Guardia Nazionale da rimettere in riga"

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Nella migliore delle ipotesi sono troppo zelanti, nella peggiore sconfinano nell’autoritario i metodi utilizzati dai volontari della Guardia Nazionale che da qualche tempo vigilano, grazie a una convenzione con il Comune, sulle aree verdi in città. "Abbiamo raccolto la lamentela di un cittadino che si è imbattuto in uno di questi volontari mentre era a spasso con il proprio cane sui sentieri della Spina Verde – spiega Giorgio Livio di Civitas – Siccome il cagnolino non era al guinzaglio la guardia nazionale ha minacciato di fargli una multa e ha chiesto i documenti, ne è nata una discussione con tanto di minaccia reciproca di chiamare i carabinieri". Ad aggiungere pepe alla polemica il particolare, non trascurabile, che oltre ai modi non proprio urbani i volontari girano con uno sfollagente alla cintura.

"Nonostante il nome di questa associazione evochi i corpi di polizia dei regimi autoritari, per non parlare dei compiti che si sono attribuiti da soli leggendo il loro statuto, stiamo parlando di una semplice onlus – proseguono i responsabili di Civitas – Secondo la convenzione stipulata con il Parco della Spina Verde le guardie devono limitarsi a segnalare agli uffici abusi da parte degli utenti. Da ciò deriva che non vi è potere alcuno di richiedere i documenti ai cittadini e tanto più di minacciare sanzioni di qualsiasi natura".

Le guardie nazionali non sono neppure guardie giurate, visto che non sono autorizzate dalla Prefettura, eppure girano con un manganello. "Ritengo che non abbiamo alcun diritto di andarsene in giro muniti di un’arma impropria – conclude Livio – Esiste una nota del Ministero dell’Interno datata giugno 2017 che precisa come i Comuni non possano "conferire alle associazioni di volontariato potestà di accertamento e sanzionatorie nei confronti di terzi. La Guardia Nazionale non è quindi legittimata a compiere atti, ad assumere comportamenti e munirsi di dotazioni di polizia essendo il suo ruolo limitato e circoscritto alla semplice vigilanza, senza alcun altro potere se non quello di segnalare eventuali abusi. Vi è da augurarsi che eccessi da divisa come quello segnalato non si ripetano e che questi volontari, anziché imporle agli altri, inizino loro per primi a rispettare le regole".

Roberto Canali