Grandate, la richiesta dopo un anno: "Riaprite il passaggio a livello"

A chiederlo è il consigliere provinciale Dario Lucca che anche in passato non aveva risparmiato critiche alla decisione di costruire un muro al posto delle sbarre che si alzavano e si abbassavano

Il passaggio a livello chiuso

Il passaggio a livello chiuso

Grandate, 22 settembre 2018 - Chiuso un anno fa, non senza polemiche, potrebbe riaprire il passaggio a livello di Grandate-Breccia, lungo la linea ferroviaria Como-Milano. A chiederlo è il consigliere provinciale Dario Lucca che anche in passato non aveva risparmiato critiche alla decisione di costruire un muro al posto delle sbarre che si alzavano e si abbassavano.

«Finora la chiusura del passaggio a livello provoca, soprattutto nelle ore di punta, uno scompiglio viabilistico in corrispondenza della Piana di Lazzago, a ridosso della cintura urbana cittadina e nei pressi dell’entrata e dell’uscita Como Sud della A9 – spiega –. La situazione in futuro non potrà che peggiorare alla luce dell’apertura di un nuovo ipermercato in via Cecilio, a Como».

Lucca ha chiesto alla presidente della Provincia, Rita Livio, di acquisire tutta la documentazione necessaria per comparare attraverso un nuovo monitoraggio i flussi di traffico, convocando un tavolo di confronto con Fnm, Società Autostrade per l’Italia e i Comuni di Como, Grandate, Montano Lucino e Casnate con Bernate. La soluzione potrebbe essere quella di realizzare nuovi svincoli sulla rotatoria della statale dei Giovi subito prima dell’ingresso in autostrada. Nell’attesa si potrebbe cercare di incentivare i comaschi a utilizzare la nuova tangenziale di Como, che però è a pagamento.

«Il costo elevato del pedaggio sul tratto della tangenziale di Como nonché le difficoltà di pagamento con sistema “Free Flow”, hanno notevolmente scoraggiato l’utilizzo di questa nuova infrastruttura rendendola di fatto inutile – conclude Lucca –. Come Provincia non possiamo fare altro che votare e approvare una richiesta, da sottoporre alla Regione, per chiedere che l’intera nuova infrastruttura venga resa al più presto gratuita».