Como, frontalieri in car pooling

Il Canton Ticino offre una corsia preferenziale a chi viaggia in gruppo

 Il valico autostradale di Brogeda

Il valico autostradale di Brogeda

Como, 22 settembre 2018 -  In Canton  Ticino quando si rimane in coda la colpa è sempre dei frontalieri, che per andare al lavoro si ostinano a viaggiare ognuno con la propria auto. Una malignità che però ha un fondo di verità, come aveva accertato uno studio, commissionato nel 2015 dal Governo del Canton Ticino, per verificare l’incidenza del traffico proveniente da oltre confine. Dai sette valichi presenti tra Mendrisio e Como ogni giorno passano 110mila autovetture, e almeno 40mila di queste appartengono a lavoratori frontalieri che nella maggior parte dei casi (l’88% dei viaggi secondo le statistiche condotte dagli svizzeri) viaggiano da soli.

Una cattiva abitudine che si traduce in code alla dogana, traffico sulle strade di collegamento, difficoltà di parcheggio e smog alle stelle. Per questo gli Svizzeri stanno pensando di introdurre alla dogana autostradale di Como-Brogeda – attraverso le quale ogni giorno transitano 48mila vetture – una corsia preferenziale riservata a chi viaggia con almeno un altro passeggero a bordo.

L’idea è venuta al consigliere federale Marco Romano, che l’ha proposta al Consiglio Federale, il parlamento della Confederazione Elvetica. Il precedente c’è già, alla dogana di Vallard che separa il Canton Ginevra dalla regione francese dell’Annemasse, dove a partire dal primo ottobre verrà istituita una corsia preferenziale per il “car pooling”. «Il problema lo abbiamo anche noi in Canton Ticino – spiega Marco Romano –: per questo chiediamo al Consiglio federale di introdurre anche in via sperimentale questo tipo di soluzione per la dogana di Brogeda o per il Gaggiolo».

In caso di risposta favorevole, si chiederà all’Italia di applicare la risoluzione anche sul tratto di confine di sua competenza, proprio come ha fatto la Francia.

Si tratta dell’ennesima iniziativa per ridurre il traffico inutile tra i due Paesi, già da un paio d’anni a questa parte, infatti, lungo la fascia di confine italiana sono sorti dei parcheggi di interscambio (a Bizzarone, Ronago, Colverde, Maslianico, Cernobbio e Cavallasca) per permettere ai frontalieri di lasciare le loro auto e andare al lavoro sulla vettura di un collega.

UNA SOLUZIONE di buonsenso per prevenire risposte ben più drastiche minacciate in passato dai ticinesi, come la «tassa di collegamento» da far pagare alle aziende e alle attività commerciali con più di cinquanta posti auto, così dal disincentivarle a costruirne di nuovi a vantaggio dei frontalieri.