Vertemate, fallimento 'Albisetti': l’ex Ad finisce alla sbarra

L'imputato è accusato di aver distratto 3,5 milioni di euro di beni societari, con conseguente danno alla società e ai creditori

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Como, 21 maggio 2018 - E' finito a processo davanti al tribunale collegiale di Como l’ex Ad della Albisetti, società del settore tessile con sede a Vertemate, dichiarata fallita il 26 novembre 2014. Antonio Bianchi, dal giugno 2010 ai vertici della società produttrice di cravatte, foulard e accessori tessili, è accusato dal sostituto procuratore Maria Vittoria Isella di aver distratto 3,5 milioni di euro di beni societari, con conseguente danno alla società e ai creditori. A questo si aggiunge l’ipotesi di aver reso inattendibile la contabilità. Bianchi risponde inoltre di aver omesso la presenza di beni societari, tra cui 145mila pezzi stoccati in un magazzino di Cerro Maggiore, trovati dalla Guardia di finanza a marzo 2015, ma anche di contraffazione, in relazione alla produzione di abbigliamento da mare del marchio “Just Cavalli”, pur avendo in precedenza risolto il contratto con la casa di moda.

La storica ditta del settore tessile, costituita nel 1977, dava lavoro a una sessantina di dipendenti, ma era andata incontro a una forte crisi nel 2014.Il tentativo di portare avanti un concordato non era andato a buon fine, aprendo entro fine anno la strada del fallimento. Tuttavia le indagini della Guardia di finanza e della Procura di Como, erano giunte a ipotizzare una serie di responsabilità penali nella gestione aziendale, a carico di una serie di figure ulteriori, che sono state stralciate e andate incontro a giudizi separati. Bianchi ha scelto invece di difendersi in un processo dibattimentale, che proseguirà a settembre.