Elezioni in Provincia; il primo cittadino: voto al popolo e no agli inciuci

Una rielezione praticamente certa quella del presidente della Provincia di Como, Fiorenzo Bongiasca, che domenica si prepara a raccogliere un plebiscito da destra a sinistra visto che è l’unico candidato in lizza.

Non tutti però andranno a votarlo, tra chi si chiama fuori c’è il sindaco di Laglio, Roberto Pozzi, che ha deciso di rendere pubblico il suo dissenso. "Anche questa tornata per la nomina del nuovo presidente della Provincia di Como non vedrà la mia partecipazione, so per certo che nessuno sentirà la mia mancanza, ma voglio motivare la mia scelta – spiega – Nel 2014 la Legge del Rio tra le altre cose declassava le Province a enti di secondo livello, dove consiglieri e presidente non vengono eletti dai cittadini ma dagli amministratori locali con il criterio del voto ponderato, ovvero con le preferenze che pesano in maniera diversa in relazione al numero di cittadini del Comune. Per somma confusione, poi, l’elezione di consiglieri e presidente non è contestuale. La cosa che più indigna è che i cittadini sono espropriati del loro fondamentale diritto di voto, unico strumento atto a garantire una maggioranza e una o più minoranze a tutela del controllo democratico delle scelte". Un voto insomma che interessa più ai partiti che non ai cittadini. "Quando viene meno il voto popolare si creano assemblee allargate che tutelano, principalmente, gli interessi dei partiti che, in questo caso, sono molto efficaci nel trovare soluzioni condivise – conclude - È il caso di questo rinnovo con un’unica candidatura presentata. Un presidente quattro stagioni, double face, che va bene su tutto. Un anomalo processo decisionale che una volta si sarebbe chiamato "inciucione", mentre oggi, con linguaggio forbito si definisce consociativismo. No grazie".