Como, il bazar delle false griffe verrà donato a una Onlus

Oltre 1.400 pezzi sequestrati dalla Guardia di finanza in un appartamento

I capi sequestrati saranno donati ai bisognosi

I capi sequestrati saranno donati ai bisognosi

Como, 16 dicembre 2019 - Vendeva giubbetti e borse contraffatti, pochi capi alla volta, ma a casa aveva un vero e proprio magazzino del falso. Decine di giubbetti, borse, cinture, foulard e altri accessori, che ora saranno donati a una Onlus e distribuiti ai bisognosi.

Il sequestro della merce risale al 18 febbraio scorso, quando una pattuglia dei Baschi Verdi della Guardia di finanza aveva notato Malick Gueye El Hadji, cinquantenne senegalese, con un borsone contenente una decina di giubbetti e alcuni accessori. I militari avevano tuttavia deciso di approfondire quel controllo, individuando l’abitazione di via Tommaso Grossi in cui era domiciliato. Qui erano custoditi 1.400 pezzi tra capi di abbigliamento e accessori, ma anche etichette e materiali per la contraffazione di articoli dei marchi più noti: Colmar, Moncler, Napapijri, Stone Island, Chanel e Gucci, Louis Vuitton, Calvin Klein, Giorgio Armani, Lacoste e molti altri. El Hadji è stato indagato per commercio di prodotti con segni falsi, e in questi mesi sono stati fatti periziare tutti gli articoli, risultati completamente falsi.

Ma ora, a conclusione delle indagini, il sostituto procuratore di Como Massimo Astori, ha autorizzato la donazione a una Onlus di tutti i capi dai quali sarà possibile eliminare etichette e marchi, rendendoli anonimi. Nei prossimi giorni la Guardia di finanza selezionerà l’associazione a cui affidare la merce, che dovrà farsi carico di rimuovere le etichette e riconsegnarle ai militari per la distruzione, prima di procedere con la distribuzione degli abiti.