Como, Forza Italia ritira due assessori: scintille in maggioranza

Attriti con la Lega, bufera nella Giunta Landriscina

Alessandra Locatelli ed Elena Negretti

Alessandra Locatelli ed Elena Negretti

Como, 11 novembre 2018  - È scivolato sulla classica buccia di banana il sindaco Mario Landriscina, alle prese con la sua prima vera crisi di Giunta scatenata da bisticci virtuali e antipatie reali che però poco o nulla hanno a che fare con la politica. Protagonista non è direttamente lui, ma due tra le donne più ascoltate e di peso della sua Giunta: Alessandra Locatelli che oltre a essere suo braccio destro è anche la numero uno della Lega in città, ed Elena Negretti che in un anno e mezzo ha saputo ritagliarsi un ruolo centrale nell’amministrazione della città. Due prime donne in tutti i sensi che non si sono mai fatte troppi problemi a catalizzare attenzioni e invidie del resto della maggioranza, in particolare da Fratelli d’Italia che negli ultimi mesi in più occasioni ha manifestato il proprio malcontento.

Le ultime scintille sono arrivate sulla commissione sicurezza affossata, anche se la resa dei conti è rimandata tra una settimana in consiglio comunale, quando Lega e Lista Landriscina si sono messi di traverso. Un mal di pancia che alimentato dalle polemiche seguite sui social network ha fatto saltare la classica mosca al naso anche a Forza Italia, stufa di dover fare da paciere alle liti in maggioranza. Così gli azzurri hanno deciso di lanciare un segnale forte al sindaco restituendo le deleghe dei propri due assessori, Francesco Pettignano al Patrimonio e Amelia Locatelli ai Servizi Scolastici, salvo garantire il sostegno alla maggioranza.

«Non vogliamo contribuire al declino della nostra città – ha scritto Forza Italia a Mario Landriscina, in una lettera inviata da tutto il gruppo. Non capiamo come le piccole ambizioni personali o di potere possano essere costantemente madri di polemiche sterili, inutili e sciocche di cui faremmo volentieri a meno noi e i nostri cittadini. Sosterremo la sua Giunta però senza la nostra delegazione, almeno fino a quando non si stabiliranno dei punti fermi ed imprescindibili di metodi ed azioni condivise tra tutti». Al sindaco il compito di rimettere la barra a dritta