Scappano da casa a 14 anni: "Basta lockdown, vogliamo riprendere a vivere"

Rintracciate dai carabinieri grazie alle indicazioni fornite da un coetaneo

Controlli e ricerche per tutta la notte da parte dei carabinieri

Controlli e ricerche per tutta la notte da parte dei carabinieri

Como, 21 gennaio 2021 - "Mi sono stancata di questa situazione, non ne posso più… Non mi fate frequentare i miei amici, sono sempre chiusa in casa". Nella sua stanza, martedì pomeriggio, c’era questo biglietto appoggiato sulla tastiera del computer che da mesi utilizza per le lezioni a distanza. Ma la ragazzina di 14 anni era sparita, lasciando vuota la sua camera addobbata con i gadget e le passioni di qualunque quattordicenne. Dall’altra parte di Como, una sua compagna di classe, stessa età, stava facendo la stessa cosa: scappare di casa lasciandosi alle spalle solo un messaggio di poche righe, mandato al telefono del padre. "Vi dovete fidare di noi – diceva – le restrizioni sono troppo severe, io voglio vivere e non mi interessa se c’è il Covid". Così i due genitori, senza sapere nulla uno dell’altro, si sono presentati contemporaneamente, a metà pomeriggio di martedì, nelle caserme dei carabinieri di Albate e di Lurate Caccivio, per denunciare la scomparsa delle ragazzine. Prima avevano chiamato tutti gli amici delle figlie, ma nessuno sapeva nulla. I militari si sono subito resi conto della convergenza delle denunce, e hanno organizzato una ricerca congiunta tra le Compagnie di Como e di Cantù, che si è estesa a tutto il territorio per tutta la notte. Inizialmente era sorto il sospetto che volessero andare a Milano, ma poi il posizionamento dei loro telefoni cellulari, che venivano tenuti spenti e solo saltuariamente riaccesi, ha consentito di localizzarle nella zona di Cantù. Le ricerche si sono quindi concentrate in quella zona, senza esito.

Per tutta notte le pattuglie con la loro descrizione, hanno osservato le pochissime persone o auto in circolazione, senza riuscire a trovare le due amiche. Nel frattempo tutti gli amici erano stati contattati e avvisati, generando un passaparola tra chiunque le conoscesse. Finché da un loro coetaneo, è giunta una segnalazione utile: le aveva viste poco prima a Maccio, frazione di Villa Guardia. Questa volta, le ricerche dei carabinieri hanno dato buon esito: le due quattordicenni erano in un giardino pubblico, dove sono state trovate ieri alle 10.30. Portate in caserma e riaffidate ai genitori, hanno raccontato di aver passato la notte in giro: una versione che è stata ritenuta poco credibile, sia per il gelo della scorsa notte, decisamente difficile da sopportare, sia per le buone condizioni in cui sono state trovate. E’ plausibile che qualcuno le abbia ospitate, ma su questo aspetto sono ancora in corso accertamenti. Non è il primo episodio di questo genere che le forze dell’ordine si trovano a dover gestire o risolvere in questo periodo. Sono, infatti, sempre di più gli adolescenti che stanno manifestando forti disagi per le condizioni di reclusione e di mancanza di socialità che gli vengono imposte, al punto da generare anche momenti di perdita di controllo. Che sfociano in piccole fughe, allontanamenti da casa, liti accese tra figli e genitori, insofferenza alla convivenza o allo studio a distanza: se i piccoli sono gestibili, e i giovani più capaci di autocontrollo, questa è invece l’età più fragile.