Como, l'ombra dell'ndrangheta sul sistema delle bancarotte

Sistema ben rodato che ha coinvolto commercialisti, funzionari di banca, ex sindaci, esponenti della criminalità organizzata e molti prestanome

L'operazione Nuovo mondo

L'operazione Nuovo mondo

Como, 8 ottobre 2019 - Un sistema unico e articolato a cui facevano capo commercialisti, funzionari di banca, ex sindaci, esponenti della criminalità organizzata e una quantità di prestanome fatti arrivare dalla Romania per agevolare la movimentazione di denaro frodato per anni allo Stato italiano. Cooperative create appositamente per essere abbandonate nel giro di un paio d’anni, turbativa delle gare del Comune di Como per l’affidamento del ristorante e del Lido di Villa Olmo, ma anche la bancarotta di un locale del centro città, “Pane e tulipani”. Un’indagine articolata e complessa, meccanismi messi a punto da professionisti, nomi ricorrenti in più situazioni. Ora finiti tutti nell’ordinanza di custodia cautelare che ieri mattina ha raggiunto 34 indagati, di cui 22 finiti in carcere e 12 agli arresti domiciliari. Il lavoro di indagine è stato portato avanti congiuntamente dal 2017 dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Como, dalla Squadra Mobile di Milano, e dalle Compagnie della Guardia di Finanza di Como e Olgiate Comasco, coordinato dal sostituto procuratore di Como Pasquale Addesso.

«Una sinergia – ha detto il procuratore capo di Como, Nicola Piacente – che ha portato a risultati considerevoli, in linea con l’orientamento di questa Procura. Non ultimo il sequestro di 13 milioni di euro, arrivando così a colpire l’accumulo criminale di capitali». Le contestazioni, da un lato, ruotano attorno a Massimiliano Ficarra, 50 anni, commercialista di Gioia Tauro onnipresente nel Comasco, e all’ex funzionario di banca Cesare Pravisano, 61 anni di Lomazzo: dal 2010 avrebbero creato un sistema di frode che passava attraverso consorzi e cooperative creati e poi volutamente destinati al fallimento. Dall’altro lato compare invece l’attività del commercialista comasco Bruno De Benedetto, 52 anni, legato a Ficarra, accusato di due episodi di turbativa d’asta nelle gare per l’affido del ristorante Spiaggia e del Lido di Villa Olmo, ma anche di reati inerenti il fallimento del ristorante Pane e Tulipani.

«Dalle indagini – ha detto il sostituto procuratore Pasquale Addesso – è emersa la pervicacia criminale degli stessi soggetti, già destinatari di provvedimenti che non hanno avuto un effetto deterrente. Abbiamo indagato su dieci anni di queste condotte». In carcere sono finiti anche l’ex sindaco di Lomazzo, Marino Carugati, 77 anni, ritenuto socio d’affari di Pravisano, l’ex assessore all’Istruzione di Fino Mornasco Luciano De Lumè, 63 anni, coinvolto nel fronte delle cooperative. Domiciliari per il commercialista comasco Paolo Lanzara, 51 anni.