Statale Regina chiusa 4 mesi? Che rebus

Anas ha messo la richiesta nero su bianco per iniziare la costruzione della Variante della Tremezzina

La zona di Ossuccio, uno dei punti più trafficati e problematici della Statale Regina

La zona di Ossuccio, uno dei punti più trafficati e problematici della Statale Regina

Tremezzina (Como) - Chiudere la Statale Regina per quattro mesi sarà come staccare la spina al ramo comasco del Lario, quello che sarebbe stato impensabile solo fino a qualche mese fa è diventata un’ipotesi con cui fare i conti da quando Anas ha messo la richiesta nero su bianco, pena non poter neppure iniziare i lavori per la costruzione della Variante della Tremezzina. L’unica alternativa, si fa per dire, è mantenere metà strada aperta prolungando però il cantiere fino a 18 mesi, un sacrificio che non si può chiedere agli alberghi e alle attività commerciali che già sono in affanno per le conseguenze del Covid. «Stiamo lavorando tutti insieme per arrivare a un piano e stabilire dei punti fermi – spiega il sindaco di Tremezzina, Mauro Guerra – Continuo a essere convinto che l’intervento in programma a Colonno (dove le imprese che hanno vinto l’appalto di Anas hanno programmato il disgaggio della parete rocciosa per 400 metri e la costruzione di una paratia sul lago per allargare la carreggiata, ndr) può essere compiuto in un arco tempo più ridotto, ma la soluzione può arrivare solo dal confronto tra tutte le parti interessate".

Un tavolo di lavoro è già stato aperto in Prefettura, ma il tema Variante della Tremezzina è troppo importante per rimanere circoscritto lì e dopo essere approdato in Regione potrebbe finire anche al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nell’attesa ieri i rappresentanti di Tremezzina, Argegno, Colonno, Sala Comacina, Griante, Menaggio, Grandola e Uniti e Centro Valle Intelvi si sono incontrati con i responsabili dell’Agenzia per il trasporto pubblico di Como, Lecco e Varese, Asf, la Navigazione, Polstrada e Anas. L’obiettivo è sfruttare il lago come una via d’acqua, attraverso l’impiego dei battelli e dei traghetti, per permettere a mezzi e persone di spostarsi a monte e a valle del cantiere. Un’impresa per nulla semplice, ma comunque da prendere in considerazione anche perché senza alternative l’unica possibilità per chi si dovrà spostare da Tremezzina a Como sarà quella di fare il giro del lago in auto, passando da Lecco, prendere il traghetto e arrivare a Bellagio, oppure arrivare a Porlezza e passare per la Val d’Intelvi. "Si devono mettere in campo tutte le risorse regionali e territoriali a livello tecnico e organizzativo per realizzare un piano attuabile di mobilità alternativa – sottolinea Angelo Orsenigo, consigliere regionale del Pd - Questo è importante per tutelare non solo visitatori e turisti che sono una risorsa per l’economia locale ma soprattutto i residenti lariani che sulla Statale Regina vivono e lavorano. Dobbiamo evitare che una soluzione attesissima dal territorio diventi a sua volta un problema con enormi disagi per tutti".