
Anche “Nero a metà“ di Pino Daniele è stato registrato a Carimate così come “Creuza de mä“ di Fabrizio De André e tanti altri successi
Carimate (Como), 9 marzo 2025 – Se nell’arte l’ispirazione è fondamentale non c’è luogo in Italia che abbia ispirato i musicisti degli anni ‘70 e ‘80 come il Castello di Carimate. È tra le sue mura che sono nati nel vero senso della parola, visto che sono stati incisi qui “Come è profondo il mare“ di Lucio Dalla, “Un gelato al limon” di Paolo Conte, “Boomerang“ dei Pooh, “Nero a metà“ di Pino Daniele, “Sono solo canzonette“ di Edoardo Bennato, “Creuza de mä“ di Fabrizio De André e “Big Generator“ degli Yes, e alcune delle canzoni più belle di Eugenio Finardi e Ivan Graziani.

Solo alcuni degli artisti che facevano parte della corte di Antonio Casetta, celebre discografico della Bluebell e della Produttori Associati Stadio, che portò a incidere qui anche gli Skiantos, Francesco Guccini, Luca Barbarossa, Antonello Venditti, i Decibel, Nada, Gianni Togni, Mauro Pagani, Roberto Vecchioni, la PFM, i Vanexa, Teresa De Sio, Loredana Bertè, Mango, Riccardo Zappa, Bobby Solo, Mia Martini, Franco Fanigliulo, Nicola Di Bari, Alice, Paul Young, Vasco Rossi, Patty Pravo, Riccardo Cocciante, Alberto Fortis, David Riondino, Giovanni Fenati.

L’evento
La storia della musica italiana e non solo che la Pro Loco di Carimate vuole riscoprire con un evento che sarà organizzato in paese dal 21 al 23 marzo. “Carimate, dal 1976 al 1987 ha ospitato nel castello visconteo i mitici Stone Castle Studios, diventa un borgo della musica - spiegano gli organizzatori - Ebbene, partendo da quegli anni d’oro come Pro Loco abbiamo creato, con la collaborazione del Comune, il progetto “Carimate Borgo della musica“.
Venerdì 21 marzo lo presenteremo con un evento pubblico nella sala del Torchio. Terrà a battesimo il progetto Eugenio Finardi, uno dei protagonisti della musica italiana e degli Studios, che in paese ha pure abitato.
È dunque un grande e bellissimo ritorno. Insieme con lui ci saranno Ruggero Penazzo, tecnico del suono di tanti grandi Lp e Simone Casetta, figlio di Antonio, il fondatore degli Stone Castle Studios”.
Nei due giorni successivi ci sarà una mostra dei vinili registrati a Carimate e la Fiera del disco. Un omaggio al genio di Antonio Casetta che investì tutto il suo patrimonio per realizzare una struttura che consentisse agli artisti, ai musicisti e ai tecnici di vivere a stretto contatto in un ambiente isolato per dedicarsi alla realizzazione dei dischi in maniera totale, senza vincoli di orario.
Gli Stone Castle Studios erano composti dalla sala Rossa e dalla sala Verde, oltre ad una mixing room allestita nel teatrino del castello. Tutti gli ambienti erano stati realizzati dalla Eastlake Audio. L’attrezzatura era di altissimo livello, e i banchi Cadac furono i primi in Italia a essere dotati di un sistema di mix automation realizzato dalla Melquist. Qualche tempo fa sulle sue pagine social Enrico Ruggeri ha ricordato, con nostalgia, il lavoro negli studi di registrazione del castello con i Decibel.
“Il Castello di Carimate era uno degli studi più belli e attrezzati d’Europa – ha scritto –. Venne inaugurato dai Decibel per il loro primo album: quando entrammo c’erano ancora gli operai che ultimavano i lavori (diciamo che probabilmente facemmo da cavie). In cinque giorni registrammo l’album “Punk“ mentre rimanemmo due settimane per “Indigestione Disko“ e “Mano armata“, primo singolo dei “nuovi“ Decibel e quattro mesi per l’album “Vivo da re“. Era il sogno di tutti i musicisti dell’epoca. Ci tornammo più volte, nell’85 nello studio vicino a noi c’erano gli Yes, era impossibile essere infelici tra quelle mura. Durante le registrazioni e i missaggi ero sempre presente, sapevo che c’erano mille cose da imparare, ho capito da subito che un album non è solo una raccolta di canzoni, ma una continua ricerca di sonorità”.