
Indagini dei carabinieri di Cantù
Cantù (Como, 11 aprile 2025 – La sua attività di vendita online di orologi di pregio inesistenti si era arrestata solo nel periodo in cui era finito in carcere. Ma ora il giovane, un ventiseienne di Cantù, a cui il magistrato di Sorveglianza di Varese aveva concesso gli arresti domiciliari, era ripartito con la sua attività: proporre a ingenui acquirenti articoli di lusso a prezzi concorrenziali, con versamenti su carte di credito. L’ultimo, in ordine di tempo, è stato un uomo residente in Liguria, che alcune settimane fa ha presentato denuncia alla Procura di Genova. Gli accertamenti sono quindi stati delegati ai carabinieri di Cantù, che quotidianamente controllavano che il ventiseienne fosse regolarmente ai domiciliari. Scoprendo così che nel frattempo aveva ripreso le sue abituali attività.
Ulteriori verifiche sono state fatte sulle carte di credito che hanno ricevuto i bonifici dei clienti truffati, confermando che alle spalle di quelle false vendite c’era ancora lui. Il magistrato di Sorveglianza ha quindi aggravato il regime detentivo, disponendo il suo trasferimento in carcere. Lo scorso anno aveva ricevuto un avviso di conclusione delle indagini, per 37 truffe commesse online, vendendo beni di ogni genere a prezzi molto attraenti: forniture di pellet, penne di marca, computer e orologi. In carcere era finito nel 2023, quando aveva cercato di spendere banconote false da 20 euro per pagare un pieno di benzina a Como. A casa la polizia gli aveva trovato altri 21mila euro altrettanto contraffatti, oltre a una divisa della polizia chiusa in un armadio.