Canone unico per gli ambulanti. Diciassette Comuni fuorilegge

Canone unico mercatale più elevato per gli ambulanti, perché i Comuni ancora non hanno applicato la legge nazionale. Lo denuncia...

Canone unico mercatale più elevato per gli ambulanti, perché i Comuni ancora non hanno applicato la legge nazionale. Lo denuncia Confesercenti della Lombardia Orientale, scrivendo ai Comuni che non si attengono all’applicazione del canone con cui sono stati accorpati Tosap, Cosap e Tari: una scelta con cui il legislatore aveva deciso di sostenere il commercio su aree pubbliche. I Comuni sarebbero pertanto obbligati dalla legge nazionale ad applicare sconti dal 30 al 40% sulle tariffe vigenti per gli ambulanti che operano nei mercati.

Alla prova dei fatti, però, molti Comuni, nell’applicare il canone unico mercatale, hanno preferito mantenere invariato il gettito rispetto all’anno precedente, ignorando le novità introdotte, e continuando a far pagare la stessa cifra rispetto al passato. In altri casi è stato addirittura aumentato il costo del plateatico.

Oggi il tema torna di grande attualità visto il periodo di difficoltà diffusa per i mercati. Nel Bresciano i Comuni che non hanno ancora applicato in modo corretto la normativa vigente sono Manerbio, Salò, Iseo, Orzinuovi, Lumezzane, Gavardo, Leno, Darfo Boario Terme, Travagliato, Rovato, Ospitaletto, Gardone Valtrompia, Coccaglio, Idro, Carpenedolo, Bovezzo e Rezzato.

Gli aumenti applicati arrivano a toccare un + 32% nel caso di Orzinuovi e +27% a Lumezzane. "Gli enti locali hanno molti strumenti per far funzionare bene i mercati – afferma Massimo Bonetti (nella foto), presidente di Anva Confesercenti della Lombardia Orientale –. Alla base ci deve essere però la volontà di valorizzarli davvero, riconoscendo non solo a parole, ma anche nei fatti, il ruolo fondamentale che svolgono per le comunità".

Federica Pacella